Pubblicata analisi della promozione della danza in Svizzera
Il Dialogo culturale nazionale ha presentato per la prima volta un’analisi dell’attuale promozione della danza da parte del settore pubblico in Svizzera, che rappresenta la base per l’elaborazione di misure di sviluppo.
La pubblicazione «Promozione della danza in Svizzera – Panorama 2017» mette in luce gli sviluppi positivi registrati negli ultimi anni nella danza in Svizzera: la disciplina gode di una maggiore percezione rispetto al passato e gli enti promotori ne conoscono meglio le esigenze specifiche. Tuttavia, dall’analisi emergono anche alcune difficoltà, legate soprattutto alle compagnie indipendenti, protagoniste della creazione di danza contemporanea: secondo le autrici e gli autori dello studio, queste compagnie vengono sostenute troppo raramente con contratti pluriennali, e agiscono quindi in situazioni precarie che ostacolano un lavoro costante. Ritengono inoltre che dovrebbero essere versati maggiori contributi anche a sostegno delle tournée, per commercializzare meglio le produzioni già realizzate. L’analisi fa anche il punto della situazione di teatri e festival, che a causa delle spesso insufficienti risorse finanziarie non sarebbero in grado di ottemperare adeguatamente alla propria funzione di coproduttori o di luoghi in cui presentare gli spettacoli delle compagnie indipendenti.
Sulla base di questa analisi verranno elaborate raccomandazioni volte a rafforzare e ottimizzare il coordinamento della promozione della danza in Svizzera.
Il Dialogo culturale nazionale, istituito nel 2011, riunisce rappresentanti delle istituzioni politiche e degli enti di promozione culturale dei Cantoni, delle Città, dei Comuni e della Confederazione. La sua attività si fonda su una convenzione del 2011 e sul programma di lavoro 2016–2020 adottato nell’aprile 2016. Il suo organo di gestione strategica è costituito dalle istituzioni politiche, nello specifico dal capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI) e da rappresentanti della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), dell’Unione delle città svizzere (UCS) e dell’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS).