The Vad Vuc in concerto a marzo al Teatro Sociale Bellinzona
Vista la grande richiesta di biglietti per il concerto-evento che celebrerà i vent’anni di carriera della band The Vad Vuc il prossimo 27 marzo al Teatro Sociale Bellinzona, il gruppo ha deciso di proporre ai suoi numerosi fan una seconda data. Il concerto supplementare si terrà sempre al Teatro Sociale Bellinzona il 28 marzo 2020, con inizio alle 20.45.
La prevendita sia per gli ultimissimi posti rimasti per il concerto del 27 marzo che per i biglietti per il concerto supplementare del 28 marzo è aperta presso l’Ufficio turistico di Bellinzona (tel. 0041/(0)91 825 48 18), presso tutti i punti vendita Ticketcorner e online su www.ticketcorner.ch.
The Vad Vuc
Michele Carobbio: voce, chitarre, mandola
Sebastian Cereghetti: mandolino, trombone, chiucchiai
Davide Busshard: susafono, tastiere, basso
Giacomo Ferrari: basso, banjo, cori
Fidel Estevel Pinto: flauti, tromba
Fabio Martino: fisarmonica e tastiere
Roberto Panzeri: batteria
Alberto Freddi: violino
“consigli e pazienza”: Riccardo Brega
tecnici: Simone Savoghin e Vito Martin
internet: www.vadvuc.ch
Il progetto Vad Vuc ha mosso i primi passi il giorno di Natale del 2000. In breve le canzoni di questo manipolo di amici si sono insinuate in ogni angolo del Canton Ticino, facendosi largo oltre il Gottardo, varcando anche i confini nazionali. Venti anni in cui The Vad Vuc hanno pubblicato dieci album (tra cd, ep, cd live e un dvd), si sono esibiti in quasi quattrocento concerti in Italia, Svizzera, Germania e Francia e hanno collaborato con The Dubliners, Simone Cristicchi, Steve Wickham (The Waterboys) Sharon Shannon, Les Mellino des Négresses Vertes, Gnu Quartet, Modena City Ramblers, Yo Yo Mundi, Gang e molti altri. Per festeggiare come si deve questo importante traguardo The Vad Vuc hanno deciso di dare appuntamento a tutti i loro fan a teatro. Sarà una serata speciale, un concerto unico e imperdibile, che vedrà la band ripercorrere la sua storia in compagnia, per l’occasione, di alcuni degli amici che in questi due decenni hanno condiviso in modo importante un pezzo di storia “vadvucchiana”.