Gli influssi letterari nel cinema felliniano
Sabato 26 settembre, nel Boschetto del Parco Ciani, si svolgerà un convegno, intitolato Nulla si sa, tutto si immagina, dedicato al cinema di Federico Fellini. L’evento, organizzato dall’Istituto di Studi Italiani dell’USI e dalla Divisione eventi e congressi della Città di Lugano in occasione del centenario della nascita del regista riminese è ad ingresso gratuito. Non è prevista la prenotazione. In caso di pioggia, gli incontri si svolgeranno presso lo Studio Foce. La giornata dedicata a Fellini propone una coraggiosa esplorazione dei fondali letterari del cinema felliniano. Nella sessione mattutina Corrado Bologna, Valeria Galbiati, Giacomo Jori e Marco Maggi ne evocheranno i più significativi riflessi; nel pomeriggio Maria Cristina Lasagni e Stefano Prandi dialogheranno con Ermanno Cavazzoni, il cui Poema dei lunatici ispirò profondamente Fellini per La voce della luna.
La storia del rapporto tra Fellini e il cinema potrebbe rappresentarsi come il progressivo disancorarsi dalla parola in favore di una libertà immaginativa sempre più spericolata. È ben nota infatti la sorniona abilità del regista di sottrarsi alla forza inquisitoria della parola, il suo continuo sfuggire a ogni esplicitazione di carattere intellettuale. Affermatosi nel mondo del cinema come abile sceneggiatore, una volta divenuto regista, a partire da 8 ½, Fellini inizia via via a non visionare più il girato del giorno, a rinunciare alle sceneggiature per affidarsi all’improvvisazione dei suoi interpreti più affini. Un processo che conduce fino al suo ultimo film, La voce della luna: per tutte le riprese del film Benigni e Villaggio riceveranno da Fellini soltanto, al mattino, minuscoli foglietti con oracolari “istruzioni”. Eppure, in questo crescente abbandono alla propria fantasia, Fellini non ha fatto che rimanere fedele all’aspirazione più intima della letteratura, quella di approssimarsi al mistero e all’essenza dell’esistenza, riassunta da quella frase dell’amato Leopardi – apocrifa eppure così vera – che riecheggia ne La voce della luna: «Nulla si sa, tutto si immagina».
Il programma
– Corrado Bologna: Il Dante “mancato” di Fellini, Auerbach e il “senso creaturale dell’esistenza” (ore 09.30-10.15)
– Valeria Galbiati: L’impossibile viaggio di G. Mastorna (ore 10.15-11.00)
– Giacomo Jori: Fellini tra cinema e letteratura: appunti per un centenario (ore 11.15-12.00)
– Marco Maggi: La dolce vita dei poeti (ore 12.00-12.45)
– Maria Cristina Lasagni e Stefano Prandi: dialogo con lo scrittore e sceneggiatore Ermanno Cavazzoni (ore 18.30-19.30)
– Federico Fellini: proiezione de La voce della luna (ore 19.30-21.30)