Alla Züst le opere di Carlo Basilico

Dal 19 maggio al 25 agosto in mostra alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst una nuova mostra.

Partendo dalla monografia appena uscita a cura di Claudio Guarda e con la partecipazione del poeta e scrittore Alberto Nessi, questa rassegna, realizzata vent’anni dopo la prima antologica tenutasi a Chiasso, presenta la collezione di opere pittoriche di Carlo Basilico conservata dal nipote Rudy, custode affettuoso e devoto di quasi tutta la produzione pittorica del nonno, il quale esponeva e vendeva poco e dipingeva soprattutto per diletto, per rispondere a un bisogno personale: uno sfogo, una necessità intrinseca di fermare sulla carta o sulla
tela, con i pennelli o con le matite, emozioni altrimenti percepite solo interiormente.
Formatosi a Torino, i suoi dipinti corrono sul filo di un diario domestico realizzato nei giorni liberi dal lavoro svolto come titolare dell’impresa dei pittori-decoratori Prada di Chiasso.

La sua pittura è dominata da un colorismo inusuale alle nostre latitudini.
Un colore allo stato puro, non miscelato sulla tavolozza, dato per rapidi tocchi, spesso giocato sul contrappunto tra zone di luce o di ombra. Temi e soggetti sono ritratti e autoritratti, in cui egli persegue la continua indagine su sé stesso, l’osservazione dell’armonia familiare, degli angoli di casa, e la grande passione per i paesaggi.

Sentiva congeniale esprimersi con diverse tecniche, passando con grande flessibilità dall’olio alla tempera, dall’acquarello all’inchiostro, dal pastello al carboncino, dal disegno a matita alla sanguigna. Lavorando su uno stretto numero di soggetti – esemplare il caso dei tanti ritratti fatti ai familiari – è come se egli sentisse il bisogno di affrontarli con tecniche e tagli compositivi sempre diversi, variando il modo di accostarli e rappresentarli, così da suonare di volta in volta una musica o un’emozione diversa. Sono queste le forme e i temi dell’arte di Carlo Basilico, sempre ispirati dal sentimento del vero e sorretti da uno sguardo contemplativo che, pur dando risalto alla luce-colore, coglie la realtà nel suo attimo fuggente.

La monografia e la mostra hanno beneficiato della partecipazione di Alberto Nessi. Vincitore del Gran Premio svizzero di letteratura nel 2016, Nessi ha composto alcuni testi in poesia e in prosa in ricordo della mamma, “sigaraia” presso la fabbrica Polus di Balerna, come le donne raffigurate da Basilico sui pannelli che la ornavano.

 

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