Alberto Nessi secondo al premio nazionale PontedilegnoPoesia2018

Alberto Nessi, che il prossimo venerdì 31 agosto sarà ospite del Festival letterario di Morges Le livre sur le quais, è arrivato secondo al premio nazionale PontedilegnoPoesia 2018 con la raccolta “Un sabato senza dolore” (Interlinea). Si è invece aggiudicato il premio Giancarlo Pontiggia con “Il moto delle cose” (Mondadori), terza Nina Nasilli con la raccolta di poesie in dialetto veneto “Tasighe!” (Book Editore). La poetessa padovana si è aggiudicata il premio intitolato a Papa Paolo VI e scaturito dalla votazione del pubblico. Dei 56 poeti che hanno preso parte a questa edizione 2018, gli altri tre finalisti erano Lorenzo Chiuchiu’, Vincenzo Mascolo e Baldo Meo (piazzatosi subito dopo la Nasilli nelle preferenze del pubblico).
«Con Il moto delle cose Giancarlo Pontiggia riprende e rinnova il respiro cosmico della nostra poesia, l’antica tradizione dei poemi sulla natura delle cose e sul loro incessante movimento»,si legge nella motivazione, letta dal presidente della giuria Giuseppe Langella.

Alberto Nessi, Un sabato senza dolore

È da sempre un attraversare amabile e discreto di storie della quotidianità, la poesia di Alberto Nessi, che qui, in “Un sabato senza dolore” (Interlinea, Novara 2016), fa vivere i suoi personaggi come in una sorta di dimessa Spoon River, con un dire affabile e comunicativo, che non teme di costeggiare la prosa: coerente sempre con se stessa, fin dagli esordi (negli anni ’60), la sua poesia predilige un mondo di “umili”, inscritto entro un teatro periferico e georgico, il suo Canton Ticino, eletto a vero e proprio luogo dell’anima.
È a questo mondo che Nessi si è mantenuto fedele nel corso della sua attività di scrittore (è anche un notevole romanziere), rifuggendo da ogni oscurità e prediligendo storie, scene e atmosfere di vita, per coglierne ed evidenziarne “minuzie” e “segni dell’alfabeto vegetale” ed esistenziale, che lo circonda, la loro dimensione ripetitiva e quotidiana, eppure fiera e mai rinunciataria, come scelta etica prima ancora che stilistica.
Con in più, qui, che il suo oggi senza qualità è fatto più di sempre di derelitti sempre in attesa o col desiderio di “partire”, eppure abbarbicati al loro mondo di grame gioie.

Vincenzo Guarracino

n/a