Apertura del nuovo Museo Casorella a Locarno

Il 6 aprile, alle ore 17, la Città di Locarno inaugura il nuovo spazio espositivo situato a Casorella, dimora storica del XVI secolo a ridosso del Castello Visconteo, che a seguito di un importante intervento di restauro e riorganizzazione si presenterà come nuova sede per le collezioni d’arte permanenti cittadine.

Il Museo Casorella avrà il compito di valorizzare il patrimonio artistico di Locarno, che conta circa 4’500 opere, tra dipinti, sculture e stampe. Si tratta della più importante collezione ticinese nel suo genere e l’esposizione permanente metterà in rilievo i suoi nuclei più significativi. Il pubblico potrà pertanto apprezzare, al pianterreno e al primo piano del Museo, una selezione delle opere più rilevanti della raccolta denominata ″Galassia Arp″, composta da rilievi, découpage e sculture del grande artista alsaziano Jean Arp (Strasburgo 1887 – Basilea 1966) da lui donati circa 50 anni fa alla Città, arricchita da un cospicuo numero di lavori di autori a lui vicini che avevano condiviso la sua avventura artistica, in primis Sophie Taeuber-Arp, ma anche grandi protagonisti del primo e secondo Novecento come Joseph Albers, Sonia Delaunay, Piero Dorazio, Viking Eggeling, Max Ernst, Fritz Glarner, Walter Helbig, Johannes Itten, Marcel Janco, Paul Klee, Alberto Magnelli, Meret Oppenheim, Francis Picabia, Arthur Segal, Victor Vasarely e Alexej von Jawlensky.

La ″Galassia Arp″ ha così assunto una propria fisionomia incentrata principalmente sull’astrattismo e oggi, con opere di straordinaria ricchezza e valore, permette di vedere rappresentati gli autori di primo piano nella storia dell’arte europea del ventesimo secolo. In un prossimo futuro il primo piano di Casorella sarà dedicato invece al Lascito Nesto Jacometti (Locarno 1898-1973), locarnese autentico, che negli anni Cinquanta emigrò a Parigi per diventare uno tra gli stampatori d’arte più apprezzati al mondo, prima gestendo La Guilde Internationale de la Gravure e poi L’Oeuvre Gravée. Egli instaurò rapporti di amicizia con artisti straordinari come Massimo Campigli, Zao Wou-Ki, Karel Appel, Corneille, Marino Marini e Antoni Clavé. Nel 1974, un anno dopo la sua morte, la Città di Locarno divenne proprietaria del suo lascito, che comprende sia opere originali sia opere grafiche. Altri nomi di artisti che spiccano, in particolare legati all’École de Paris (1920-70): Picasso, Matisse, Bonnard, Signac, Utrillo, Mirò, Van Donghen, Chagall, Léger, Ernst, Giacometti, Dubuffet, Carrà, Morandi, Severini, Ortega, Poliakoff, Tamayo, Matta, Harung e Lam.

Al secondo piano una serie di dipinti di Filippo Franzoni, l’artista locarnese più noto, accoglie i visitatori. Le opere di questo pregevole pittore, tra realismo e simbolismo, spalancarono anche in Ticino, a cavallo tra XIX e XX secolo, le porte della modernità grazie soprattutto a una serie di memorabili paesaggi strettamente legati al territorio, dalle rive del Lago Maggiore, al delta della Maggia, al Monte Verità e ai villaggi delle valli. Si tratta di un artista che sviluppa il suo percorso tra la realtà culturale della Milano borghese della seconda metà dell’Ottocento e quella moderna Svizzera di inizio Novecento, tra tradizione e innovazione. L’opera pittorica si impone in continuità con la tradizione dei maestri ma, al tempo stesso, in apertura verso le innovazioni nei materiali che il progresso tecnologico andava offrendo. Il percorso museale prevede anche uno spazio per le esposizioni temporanee. La mostra che inaugura queste iniziative sarà direttamente legata alla Collezione cittadina, poiché presenta una selezione di silografie di Giovanni Bianconi (Minusio 1891-1981), che fanno parte della raccolta civica dal 1990. Il visitatore può farsi coinvolgere da pregevoli incisioni che raffigurano il Ticino rurale della prima metà del Novecento, nonché da una serie di intensi ritratti e autoritratti.

Un suggestivo allestimento di opere di Max Bill (Winterthur 1904 – Berlino 1994) è presente nello spazio esterno del museo. In un vero e proprio parco di sculture si potranno apprezzare lavori in granito, bronzo e acciaio, che denotano chiaramente la ricerca formale basata su rigorosi principi matematico-geometrici adottata dall’importante artista, architetto e designer svizzero. Il Museo offre inoltre un nuovo spazio multimediale: l’infopoint di Casorella permette al pubblico di rivedere video e documentari sulle mostre organizzate dai Musei civici di Locarno dal 1965 in poi e, prossimamente, di consultare il catalogo digitale delle Collezioni d’arte della Città. Una novità accompagnata dalla creazione di due nuovi siti web – il sito del Museo Casorella e del Museo Castello – nonché dalle rispettive pagine social. L’offerta museale cittadina si arricchisce così di un nuovo spazio che darà la possibilità ai visitatori di apprezzare una raccolta di opere di grande valore artistico finora conservate nei depositi. Questa operazione s’inserisce nella politica di ottimizzazione e sviluppo degli spazi espositivi cittadini, che ha preso avvio alcuni anni fa con il rilancio del Museo Casa Rusca e con l’avvio di uno studio di rivalorizzazione del comparto del Castello Visconteo.

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