Capire il cambiamento: quattro incontri con “Fare arte nel nostro tempo”

Visioni in Dialogo

Cosa significa arte e cosa vuol dire “fare arte” oggi? Una possibile, credibile, attualissima declinazione l’avremo presto con la rassegna Metamorfosi. Il clima cambia… E noi?, quattro incontri dal 15 ottobre al prossimo febbraio promossi da “Fare arte nel nostro tempo”. Un nome, un programma, ancor più perché l’accento va specificamente sulla preposizione nel. Allora, seconda domanda, perché si occupa di clima, di cambiamenti climatici quest’associazione privata indipendente senza scopi di lucro nata nel 2012, che opera in collaborazione con le istituzioni museali, in particolare MASI, RSI, USI, tre sigle-realtà-capisaldi della nostra realtà culturale, la Città di Lugano e altre istituzioni pubbliche e private? Risposta: perché il concetto di “fare arte” cambia come tutto cambia attorno a noi. Anzi l’arte nella sua accezione aperta è una sorta di sismografo del mutamento. L’arte, il tempo, il mondo, le cose cambiano così rapidamente che rischiano di sfuggirci, ed uno degli strumenti per rimanere agganciati consiste proprio in quella piccola preposizione: nel nostro tempo, nel territorio (con le istituzioni culturali), nel pubblico e naturalmente nella Rete, internet, che è uno dei vascelli che ci permette di cavalcare il cambiamento e non esserne travolti.

Cambia il tempo come s’usa dire. Non è più come una volta. È imprevedibile, non possiamo più credere nemmeno al “rosso di sera bel tempo si spera”. Tutto scorre, diceva Eraclito più di 2500 anni fa, Kafka scriveva La Metamorfosi oltre un secolo fa. Non abbiamo alibi, eravamo stati avvisati per tempo… Anche perché se cambiano (come cambiano) le cose attorno a noi, cambiano anche dentro di noi, che in qualche modo siamo spettatori-protagonisti dei nuovi paradigmi del “fare arte”. Infatti questa serie sul cambiamento inizia con Alfredo Jaar, artista, architetto e filmaker. Sarà introdotto da Tobia Bezzola, direttore del MASI, lunedì 15 ottobre alle 18.15. Il 20 novembre allo Studio 2 della RSI a Besso, ore 18.30, arriva Marc Augé, antropologo, etnologo, scrittore e filosofo francese, considerato uno dei pensatori più significativi dell’antropologia contemporanea. Terzo incontro sabato 24 novembre all’USI per vedere e ascoltare una videoregistrazione con Edgard Morin, filosofo e sociologo tra i più noti del nostro tempo. E poi, a ruota, l’ambasciatore e agroeconomista Pio Wennubst, il biologo e oceanografo Gilles Boeuf, il direttore della Biblioteca e della Pinacoteca Ambrosiana mons. Alberto Rocca, la storica dell’arte e curatrice Camille Morineau. Con Tobia Bezzola, Luigi Di Corato (nuovo direttore delle attività culturali a Lugano) e Giovanni Pellegri a gestire le discussioni. Ultimo atto della serie il 20 febbraio 2019 al cinema LUX di Massagno con Marco Müller, pluridirettore di Festival del cinema, che presenta “Cat People” (il bacio della pantera) di Jacques Tourneur, USA 1942, un film “culturalmente, storicamente, esteticamente importante”. Invito: partecipare. Motivo: capire i mutamenti, fuori e dentro di noi.

Dalmazio Ambrosioni

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