Cineteca Milano segnala i più bei film da guardare in lingua originale

Dal venerdì 27 novembre, in streaming i 10 film selezionati dalla Cineteca di Milano

Roubaix (Arnaud Desplechin, Francia, 2020) Un’anziana viene brutalmente assassinata. Il capo della polizia indaga sul caso. Ispirandosi al documentario-inchiesta “Roubaix, commissariat central, affaires courantes” realizzato nel 2007 da Mosco Boucault, Desplechin firma un polar metafisico che va ben aldilà della vicenda criminale.

Lou Von Salomè (Cordula Kablitz-Post, Ger/Aus/It/Svizz, 2017) Nietzsche l’adorava. Rilke l’amava. Freud l’ammirava. Una donna straordinaria, una vita unica. Scrittrice, poetessa, intellettuale, psicologa, archetipo di militante femminista. A 72 anni, mentre il Reich prende potere in Germania, un’anziana Lou, costretta a nascondere la propria origine ebraica, racconta le sue memorie a un ammiratore.

Lucky (John Carroll Lynch, USA, 2017) Esordio alla regia del grande caratterista John Carroll Lynch, Lucky è una lettera d’amore al geniale Harry Dean Stanton, volto e corpo iconico amato da registi come David Lynch (che partecipa anche al film) e Wim Wenders, ma anche una riflessione intima e poetica sulla mortalità, la solitudine, la spiritualità e le connessioni umane.

Mr. Gaga (Tomer Heymann, Israele/Svezia/Ger./Olanda, 2015) Ohad Naharin, creatore del linguaggio di movimento “Gaga” e uno dei coreografi più importanti ed innovativi al mondo. Un ritratto di Mr. Gaga appassionante e sorprendente, dagli esordi fino ai primi passi sulla scena internazionale con Martha Graham e Maurice Béjart.

PJ Harvey (Seamus Murphy, UK/Irlanda, 2019) Il documentario del grande fotografo qui alla sua prima regia, è l’unione delle immagini del regista e delle parole e delle note di PJ Harvey, cantante cult britannica. La musicista ha infatti accompagnato più volte il fotografo irlandese nei suoi viaggi, in Afghanistan, Kosovo e USA.

Richard Linklater (Louis Black, USA, 2016) Attraverso numerose e illuminanti chiacchierate e discussioni con Linklater, costellate dalle testimonianze di attori, membri della troupe e professionisti che hanno lavorato con lui, il percorso artistico di uno dei registi americani più innovativi e indipendenti, uno dei rari talenti cinematografici del Duemila.

The rider (Chloé Zhao, USA, 2017) L’ epopea di un giovane cowboy alla riconquista del proprio destino. Dopo un grave incidente a cavallo, il giovane Brady scopre che non potrà più gareggiare nei rodei. Brady lotta per superare il trauma ma deve anche badare alla sorella Lilly che, affetta dalla sindrome di Asperger, non può contare sul padre, dipendente dal gioco d’azzardo.

Un ultimo tango (German Kral, Arg/Ger, 2015) Un film dalla fotografia raffinata, ricco di sequenze dedicate al tango, che racconta la storia di María Nieves Rego e Juan Carlos Copes, i Ginger e Fred argentini dagli anni Cinquanta in avanti. Il regista German Kral lavora con Wim Wenders, produttore esecutivo di quest’opera, metafora della vita e delle sue infinite combinazioni.

For Sama (Waad al-Kateab, GB/Siria, 2019) La 26enne regista siriana Waad al-Kateab ha filmato la sua vita da ribelle ad Aleppo, durante i cinque anni di guerra civile. Proiettato fuori concorso al 72ª edizione del Festival di Cannes, ha vinto diversi premi, tra cui il Premio del pubblico e quello del miglior documentario al South by Southwest Film Festival.

Just Charlie (Rebekah Fortune, GB, 2017) Il film vincitore del Premio del pubblico a Edimburgo, segna il debutto di Harry Gilby, che offre un’interpretazione degna di una stella di Hollywood. Il film segue il quattordicenne Charlie, impegnato alla scoperta della propria identità – soprattutto di genere – attraverso un racconto di formazione divertente e incoraggiante.

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