Convertirsi alle convertibili

L’acqua che tocchi dei fiumi è l’ultima di quella che andò e la prima di quella che viene (Leonardo)

Da sinistra: Olivier Debat e Nicolas Delrue di UBP Asset Management

Nicolas Delrue, Head Investment Specialist, ha presentato al Grand Café al Porto di Lugano l’attualità del fondo convertibile di UBP Asset Management. In questo frangente in cui la visibilità è ridotta e il ciclo economico appare meno sincronizzato, le convertibili appaiono un’alternativa interessante. Oggi da una parte gli USA continuano la loro crescita grazie ad una politica fiscale accomodante mentre in Europa aleggiano invece timori nonostante un moderato flusso favorevole dei consumi. In sintesi, la situazione politica rimane fragile, con opzioni divergenti sulla filosofia d’accoglienza dei migranti, le diverse velocità tra i Paesi, l’emergere dei partiti populisti, il tema irrisolto del riequilibrio dei conti italiani e le incognite su Brexit. Infine, le economie emergenti sono esposte ai marosi della guerra commerciale in atto. Anche le politiche monetarie divergono tra una Fed che alza i tassi, mentre la Cina continua la strategia accomodante e altri, come la BCE, dopo il tapering, si avvia a normalizzare. Nello scenario azionario le società mantengono solidi risultati con una crescita del 16% quest’anno, che prudenzialmente è stimata a +10% il prossimo. La domanda da porsi, avverte Nicolas Delrue, è quando sia il tempo giusto per prendere profitto dai guadagni realizzati. Di sicuro le valutazioni delle azioni americane sono elevate e il rischio di un downsize non può essere ignorato. Quanto alle obbligazioni, sono confrontate al rialzo dei tassi. Negli USA la previsione sui Treasury arriva a un 2.82 per il biennale e 3.05 per il decennale. In Germania la curva è più appiattita tra il Bund biennale (-0.60) e decennale (0.53). L’incertezza legata alla politica dei tassi in risalita premia le convertibili, sottolinea Nicolas Delrue. La normalizzazione delle politiche monetarie (tre rialzi dei tassi sono attesi negli Usa nel 2019 e uno quest’anno) è all’orizzonte e rappresenta un fattore positivo per le convertibili, come è positivo per le azioni, mentre è negativo per il reddito fisso. L’opzione insita nel titolo infatti rappresenta una copertura a fronte dell’aumentato costo del denaro. In sostanza, le convertibili rappresentano una risposta puntuale alle attuali contingenze in quanto aperte all’opzione del mercato azionario, hanno un costo di entrata contenuto e rappresentano una difesa adeguata in risalita dei tassi. Per questo conservano dei valori più stabili nel tempo mentre le opzioni a corto termine sono molto più costose specie in periodi di elevata volatilità. Si tratta poi di scegliere il momento adeguato per l’opzione perché esse sono molto meno liquide nel lungo periodo. Un importante aspetto delle convertibili è la convessità, cioè il vantaggio offerto da un rapporto non lineare tra l’azione sottostante e il bond, e che rende quest’ultimo più sensibile ai rialzi del sottostante e meno ai ribassi. Selezionare un buon valore sottostante aumenta la convessità dell’investimento e resta fondamentale l’analisi del processo d’investimento.

Corrado Bianchi Porro

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