Da Francoforte – Il più grande pacchetto di misure anti crisi della storia federale

Seduta plenaria del Bundestag tedesco sulle conseguenze della pandemia di coronavirus.

Seduta plenaria del Bundestag tedesco sulle conseguenze della pandemia di coronavirus. (Immagine: Christian Spicker / Imago)

Il Bundestag, il parlamento federale tedesco, ha approvato ieri in tempi record – e con la sola astensione dei deputati del partito Alternative für Deutschland (AfD) – il più grande pacchetto di misure anti crisi che sia mai stato varato nella storia della Repubblica federale: in tutto 156 miliardi di euro. Non appena saranno approvati venerdì anche dal Bundesrat, la camera dei Länder, i provvedimenti entreranno immediatamente in vigore.

Il pacchetto di misure è stato concepito per proteggere i cittadini e le imprese dalla perdita dei loro mezzi di sussistenza a causa della crisi. Tra le altre cose, il ministro delle finanze Olaf Scholz (SPD) ha promesso un’assistenza completa in caso di perdita di guadagno. In particolare anche i genitori di bambini di età inferiore ai dodici anni avranno diritto a un risarcimento pari al 67% del loro salario se non sono in grado di lavorare a causa dell’impossibilità di delegare a terzi la cura dei propri figli.

50 miliardi di euro verranno stanziati per le piccole imprese e i lavoratori autonomi. Il ministro federale dell’economia Peter Altmaier (CDU) ha affermato che “questo scudo protettivo non ha precedenti nella storia tedesca del dopoguerra”. Gli aiuti dovranno essere erogati rapidamente. Per le piccole imprese fino a cinque dipendenti ci saranno 9.000 euro per tre mesi, per le imprese fino a dieci dipendenti 15.000 euro. “In questo modo il governo federale vuol assicurarsi che questa classe di imprenditori possa far fronte agli obblighi finanziari correnti”, ha detto Altmaier. Ha aggiunto che “circa dieci milioni di persone sono impiegate in aziende fino a dieci dipendenti”.

Le grandi imprese dovrebbero poter essere rafforzate tramite un fondo di stabilizzazione. “Siamo determinati a sostenere le nostre aziende in questa situazione perché sono in gioco molti posti di lavoro”, ha sottolineato il ministro dell’economia. Lo Stato dovrebbe anche essere in grado di partecipare alle società, se necessario.

Cleto Pescia

 

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