Da Francoforte – Il suicidio del ministro

Thomas Schäfer, ministro delle finanze dell'Assia (1966-2020) (Foto: Sven Teschke)

Thomas Schäfer, ministro delle finanze dell’Assia (1966-2020) (Foto: Sven Teschke)

Esiste una regola nel giornalismo, alla quale ci atteniamo anche noi dell’Osservatore: non si riportano notizie di suicidi, per rispetto verso la vittima e i suoi familiari. Unica eccezione: chi ha commesso suicidio è una personalità di interesse pubblico. Questo è il caso del ministro delle finanze del Land dell’Assia, Dr. Thomas Schäfer, il cui corpo è stato ritrovato sabato 28 marzo lungo la linea ferroviaria nei pressi di Hochheim, città situata sul Meno a metà strada fra Francoforte e Magonza.

Le motivazioni dell’estremo gesto del ministro Schäfer non sono note, ma il presidente del governo regionale dell’Assia, Volker Bouffier, ha parlato domenica di “carico opprimente di responsabilità” nell’attuale crisi dovuta alla pandemia di coronavirus. Politico rispettato da tutti gli schieramenti, Thomas Schäfer era membro della CDU e si era fatto un nome dieci anni fa, coordinando gli interventi politici che portarono al salvataggio delle fabbriche Opel in Germania, minacciate di chiusura dall’allora proprietaria, la statunitense General Motors.

Schäfer lascia la moglie e due bambini.

Cleto Pescia

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