Da Praga – Food & Travelling: due industrie in difficoltà

Secondo le previsioni dell’Associazione e ristoranti della Repubblica Ceca, il settore della ristorazione perderà circa il quaranta per cento del fatturato rispetto all’anno scorso. Stime gravi e non incoraggianti. A remare a favore del Covid-19, sembrerebbero esserci inoltre anche le temperature: sia in Boemia che Moravia queste hanno fatto su e giù per settimane, compromettendo diverse tipologie di frutti.

In Boemia meridionale, ad esempio, albicocche e mele hanno risentito dell’improvviso raffreddamento meteorologico di qualche giorno fa, cosa che inevitabilmente ha già danneggiato molti agricoltori e rivenditori. Brutte notizie anche per gli amanti della birra: la produzione di pivo è crollata da giorni; di pari passo, è aumentato dunque il consumo di quella in bottiglia di plastica del supermercato.

Sempre a livello di consumi, occorre ricordare che circa un quinto dei cechi non avrebbe sufficienti risparmi per coprire un mese senza lavoro (cioè senza percepimento di stipendio, fonte La Pagina), cosa che tocca in particolar modo l’industria del food. Questa, gravemente azzoppata in tutto il paese, nonostante a Praga ci sia un boom del cosiddetto delivering, la spedizione di cibo a casa).

E se il settore alimentare non procede bene, quello del travelling va ancora peggio: un duro colpo è previsto anche per il settore della mobilità aerea. A inizio aprile l’aeroporto Václav Havel ha segnato meno ottantasei per cento rispetto ai voli dell’anno scorso. Un settore molto esposto, dal momento che la quarantena ha ridotto in primis una libertà che da anni abbiamo dato per scontata: quella di viaggiare.

Amedeo Gasparini

www.amedeogasparini.com

 

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