Da Praga – Igiene e dormitori: vita da cani o di comunità?

Si parla poco dei dormitori studenteschi, potenziali veicoli di diffusione del Covid-19. Certo, le “hall of residence” dei giovani universitari non sono l’unico spazio comune dove molti individui passano lunghe ore di quarantena: ambienti camerateschi ci sono anche in campo militare e per le persone indigenti, ma dal momento che sono oltre un miliardo gli studenti costretti a casa, vale la pena concentrarsi su di loro.

A Praga, i dormitori che ospitano gli studenti si contano sulle dita di una mano: molti ricordano l’epoca sovietica. Disposti in vari punti della città (metropolitana), sono considerati non confortevoli dalla comunità giovanile. E lo squallore non può che aumentare quando nell’aria c’è il “nemico invisibile”. Negli spazi comuni, sarebbe doveroso mantenere rigide norme d’igiene per il bene di tutta la popolazione che ne fa uso.

Gli spazi comuni – potenziali ricettacoli del virus – devono essere sistematicamente disinfettati. L’università Carlo IV ha di recente diramato un comunicato in merito: nelle sale comuni – come le cucine – ci si presenta solo con la mascherina protettiva, ma anche quando l’emergenza da Covid-19 passerà sarebbe comunque responsabile mantenere ordine e pulizia nelle “hall of residence” studentesche.

Lo spazio comune è di tutti, dunque non “non di nessuno”: preservandolo si fa in primis un favore a se stessi. La vita di comunità si basa sulla tolleranza reciproca e bilaterale: senza igiene, si pratica più una vita da cani, che da umani. E sebbene molti giovani (studenti e non) credono di essere come i cani – largamente immuni al Covid-19 – la prudenza, anche nei dormitori, non è mai troppa.

Amedeo Gasparini

www.amedeogasparini.com

 

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