Danzatori e robot salgono insieme sul palcoscenico

Avventure in Elicottero Prodotti (AiEP) di Ariella Vidach e Claudio Prati è una compagnia di danza storica della Svizzera italiana (quest’anno festeggia i trent’anni di attività), pioniera nella ricerca della tecnologia applicata alla creatività coreografica. L’ultima frontiera di questo processo sarà presentata al LAC il 2 novembre, una coproduzione di LIS e prestigioso Balletto di Roma. HU_robot è un lavoro di due anni che, nella relazione con l’umano vede per la prima volta in scena un robot, un braccio, programmato per confrontarsi con otto danzatori, una presenza forte, che ha richiesto anche l’adeguamento, il miglioramento del livello dei ballerini, afferma la coreografa. Si tratta di trovare un equilibrio perché nessuno fagociti l’altro, ormai la tecnologia non è più qualcosa di diverso ma fa parte del nostro sistema.

Si è trattato quindi di creare uno spazio, un ambiente di convivenza per queste due fonti di energia. Il braccio è dotato di un occhio – telecamera e di un videoproiettore. La complessità è ancora arricchita, osserva Claudio Prati, dalla realtà virtuale e da quella aumentata. Gli elementi di interazione, oltre al movimento, sono la luce e le immagini, nel passaggio dal macrocosmo al microcosmo, dall’inorganico all’organico.: “Dal punto di vista della materia, a partire dal silicio, sono infatti svariati gli elementi che accomunano l’anatomia umana ai circuiti dei dispositivi tecnologici”, si osserva. Si crea un dialogo dunque tra la sensibilità di questo braccio e la coreografia dei danzatori.

Lo spettacolo vuol essere “un sismografo del tempo presente, attraverso il quale interrogare la sensorialità e le sue possibili estensioni, in un orizzonte in cui lo scambio reciproco tra corpo e robot è il pretesto per indagare nuove forme espressive, nuovi modi di abitare la scena”.

Per capirne di più dovremo vedere il risultato il 2 novembre, ore 20.30. In scena: Cecilia Borghese, Riccardo Ciarpella, Andrea Ginevra, Monika Lepisto, Mateo Mirdita, Kinui Oiwa, Giuseppe Paolicelli, Giulia Strambini e UR10 Universal Robot; idea e regia di Claudio Prati, coreografia di Ariella Vidach.

Manuela Camponovo

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