Convegno sul plurilinguismo a Locarno, il prof. Stefano Losa: “Il Ticino? Un laboratorio privilegiato”

Oggi e domani, 8 novembre, Locarno ospiterà il “Convegno Plurilinguismo” 2018, organizzato da SUPSI/DFA, L’Alta Scuola Pedagogica dei Grigioni e la Pädagogische Hochschule Wallis. Lo scopo è interrogarsi sulla continuità pedagogica e didattica nell’insegnamento delle lingue nelle scuole dell’obbligo e in particolare capire quali possano essere le modalità d’applicazione più consone al raggiungimento degli obiettivi formativi nell’ambito delle lingue. Ne abbiamo parlato con uno degli organizzatori, il prof. Stefano Losa:

Perché un convegno sul plurilinguismo ora?

“Il Convegno Plurilinguismo 2018 s’inserisce in un ciclo di conferenze sul tema del plurilinguismo nato dalla collaborazione tra le alte scuole pedagogiche dei Grigioni, del Vallese e del Ticino (Dipartimento formazione e apprendimento della SUPSI). Ogni due anni, una della tre alte scuole pedagogiche, in alternanza, organizza l’evento che è giunto alla sua quarta edizione. Naturalmente, nel contesto svizzero, un convegno incentrato sulla tematica delle lingue e del plurilinguismo è sempre di grande attualità, e in particolare quando il tema porta sull’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole dell’obbligo (si veda per esempio le diverse votazioni cantonali sul tema, l’ultima del 23 settembre 2018 nei Grigioni).

Quali aspetti verranno messi in evidenza?

“Nello specifico, l’edizione del Convegno Plurilinguismo 2018 s’interessa all’insegnamento delle lingue straniere nel passaggio tra i diversi gradi scolastici della scuola dell’obbligo. Nella progressione tra gradi scolastici, sia allievi che insegnanti, sono spesso confrontati ad attese e pratiche divergenti: differenze sui contenti insegnati, ma anche sulle modalità e metodologie didattiche, pluralità delle competenze linguistiche presenti nelle scuole e nelle classi, così come dei processi di apprendimento. Per illustrare tale proposito, sovente viene fatto l’esempio del passaggio dalla scuola elementare alla scuola media dove gli approcci possono essere molto diversi. È proprio in tali contesti  che la questione della coerenza didattica assume tutta la sua importanza. In particolare, le problematiche della coerenza verticale (tra gradi scolastici) e coerenza orizzontale (tra le lingue insegnate) nelle impostazioni didattiche di insegnamento delle lingue. In questo contesto, la realtà scolastica ticinese rappresenta un laboratorio privilegiato che farà sì che non manchino spunti interessanti e utili”.

Come avete scelto i relatori?

“I partecipanti al Convegno rappresentano ruoli e punti di vista diversi del mondo della scuola. Essi sono non solo professionalmente interessati al tema ma hanno esperienze, pratiche e risultati da presentare in merito al tema della coerenza didattica nella formazione linguistica nelle scuole e rappresentano una voce importante per interrogare e comprendere la questione delle lingue e del plurilinguismo in ambito scolastico. Per quel che concerne le due conferenze plenarie, la professoressa Mirjam Egli Cuenat e il Professor Giuseppe Manno (tutti e due della PH FHNW) realizzano da anni importanti lavori di ricerca a livello nazionale proprio sulle questioni di coerenza e continuità didattiche nell’insegnamento delle lingue a scuola”.

A che punto sono le ricerche sul plurilinguismo in Svizzera oggi?

“Per quel che concerne la ricerca sul plurilinguismo nelle scuole, in Svizzera, uno spazio importante viene dato agli approcci didattici che cercano di integrare in modo pertinente l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue con le altre materie (non linguistiche) ma anche con le diverse lingue d’insegnamento (le lingue vengono abbordate le une in connessione con le altre attraverso confronti, paragoni, mediazioni)”.

Cosa ci si aspetta dal Convegno? Quali sono le aspettative?

“Il Convegno vuole essere un luogo e un momento privilegiati per discutere, riflettere e confrontarsi tra attori provenienti da tutta la Svizzera, ognuno con le sue particolarità regionali, linguistiche, culturali ma anche istituzionali. Vuole essere un’opportunità di mettere in rilievo e dar voce ad esempi, progetti e modelli di progressione tra le lingue nella scuola dell’obbligo nel contesto svizzero (e ticinese) confrontando situazioni empiriche concrete con elementi e aspetti di carattere più teorico in un’ottica di scambio e di discussione”.

A chi si rivolge il Convegno?

“Il Convengo si rivolge a tutti gli attori che ruotano direttamente o indirettamente attorno al mondo della scuola (docenti, formatori, ricercatori, esperti cantonali e nazionali, coordinatori, direttori) e che sono attivi nell’ambito dell’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere (e seconde)”.

Laura Quadri

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