Due spettacoli storici al Cambusa Teatro: “Talita Kum” e “Little Bang”

Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, Cambusa Teatro (Piazza Pedrazzini 12, Locarno) ospita per la prima volta la compagnia italiana Riserva Canini. Fondata da Marco Ferro e Valeria Sacco, Riserva Canini ha ricevuto nel 2014 il Premio Eolo come miglior compagnia di Teatro di Figura in Italia ed è riconosciuta dalla critica come «uno dei gruppi più interessanti del nuovo teatro di figura italiano» (Mario Bianchi, Eolo, 2017). Le sue produzioni hanno replicato in Italia, Francia, Svizzera, Spagna, Portogallo, Romania, Bulgaria, Turchia, Colombia e Indonesia.

 

Talita Kum (30.11, Cambusa Teatro, ore 20.30)

© Domenico Semeraro

Lo spettacolo ruota attorno a due figure: quella di una creatura coperta di nero, dalle fattezze umane, che abita un luogo notturno e interiore, e quella di una donna, immersa in un sonno profondo che si direbbe infinito. Poi, in un sentore d’allarme, la creatura nera emerge: ci sono delle tracce da seguire e delle voci, vicine e lontane, che si mescolano tra loro. Tra queste, una musica, che chiede solo di essere danzata come il fluire prorompente della vita. L’intenzione è quella di mettere il corpo umano nella condizione di essere creduto marionetta e di far credere marionetta ciò che è vivente: di far vivere al pubblico l’istante in cui la vita si manifesta, appare o riprende. Vincitore di cinque premi nazionali e internazionali, dal debutto nel 2012 lo spettacolo continua a sorprendere pubblico e critica per la raffinatezza del gioco teatrale e dell’illusione.

 

© Domenico Semeraro

Durante lo spettacolo lentamente il gioco si rivela, l’illusione si dissolve, ma gli occhi dello spettatore continuano a vedere vivo quel che la ragione ha compreso essere marionetta. Ed esattamente questo è il desiderio e la scommessa: mettere la vita nella condizione di essere osservata nel suo esserci e non-esserci, nel suo fluire incessante e nel suo mancare. «Talita Kum nasce da una visione, complessa e insieme lineare, come lo sono certi sogni del pomeriggio», spiegano Marco Ferro e Valeria Sacco, specificando che «è uno spettacolo nato senza parole che nel silenzio ci ha suggerito una storia. E noi le abbiamo dato vita seguendo la rotta di un viaggio che assomiglia molto a una febbre, a un mancamento, a uno di quei momenti in cui le energie si confondono dentro i nostri incomprensibili confini».

 

Little Bang (01.12, Cambusa Teatro, ore 16.30)

© Danilo Donadio

Little Bang è uno spettacolo che apre una riflessione sui limiti della conoscenza che da sempre accompagnano l’uomo e stimolano nella sua ricerca artistica. Accompagnati dalla misteriosa figura di un demiurgo – unico narratore sulla scena e insieme manipolatore di tutti i personaggi che la abiteranno – i piccoli spettatori compiono un viaggio alla scoperta delle origini dell’universo. Si parte dal Nulla, per passare attraverso la nascita delle prime piccole particelle elementari, l’aggregazione e la disgregazione della materia per giungere, infine, alla formazione delle grandi Galassie. Gli interpreti, insieme a Marco Ferro, saranno proprio i materiali visibili –l’argilla, i colori, la carta, la farina – che prenderanno vita attraverso l’interazione con il corpo dell’attore.

 

© Danilo Donadio

Little Bang, alla sua ultima replica sold out al Teatro Bruno Munari di Milano, è andato in scena per 400 bambini. Lo spettacolo, ideato e realizzato da Marco Ferro e Valeria Sacco, è stato da loro definito come «un’ipotesi immaginaria e teatrale di come tutto ogni volta abbia inizio e fine», «una piccola galleria d’arte fatta di opere che raccontano l’origine dell’universo», la cui prima ispirazione è nata dai bambini: «da loro ci siamo fatti raccontare, attraverso gesti, suoni, materie e colori, come sono andate davvero le cose all’inizio di tutti i tempi».

Info e prenotazioni: info@cambusateatro.com | www.cambusateatro.com

n/a