È scomparso il Maestro Bruno Amaducci

All’età di 94 anni è morto il Maestro Bruno Amaducci, direttore d’orchestra luganese e personalità di spicco della scena della musica classica del Canton Ticino.  Dopo aver conseguito la licenza commerciale all’Istituto Elvetico, prosegue gli studi al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dove si diploma in violino. Amaducci prosegue poi la sua formazione musicale a Parigi, all’Ecole Normale de Musique diretta da Alfred Cortot. Durante il periodo di studio a Parigi, il Maestro non perde mai i contatti con la RSI e in particolare con il suo Coro, di cui fa parte fin dal 1942. Rientrato a Lugano nel 1951, svolge l’attività di segretario di Edwin Löhrer e di regista del suono. Ed è proprio Löhrer che in quell’anno lo chiama a dirigere il Requiem di Mozart (K.V. 626, per solo, coro ed orchestra) nell’auditorio del Campo Marzio, con il Coro e l’Orchestra della RSI.
Nel 1953 Bruno Amaducci dirige il suo primo concerto pubblico internazionale con la Vorarlberger Funkorchester a Dornbirn, iniziando una carriera internazionale che, nei decenni successivi, lo vedrà sul podio di oltre cento orchestre, fra le quali i Wiener Symphoniker, l’Orchestra del Teatro Nazionale dell’Opera di Parigi, l’Orchestra sinfonica della RAI di Torino, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra dell’Accademia di S. Cecilia a Roma, l’English Chamber Orchestra di Londra e la Staatsoper Orchester di Berna.
Il maestro Amaducci ha mantenuto, lungo tutto l’arco della sua carriera, forti legami con la realtà culturale-musicale della Svizzera italiana, e in particolare con la RSI. Nel 1970 fonda l’Associazione Ricerche Musicali, prima esperienza storiografica di ampio respiro in ambito musicale nella Svizzera italiana, e nel 1982 lancia la Primavera Concertistica di Lugano, della quale curerà ben quattordici edizioni. Nel 2011 Bruno Amaducci termina la sua attività di direttore d’orchestra, continuando però a seguire con passione le varie iniziative da lui fondate.

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