È scomparso Ismael Ivo, celebre danzatore e coreografo internazionale

“Per fare il coreografo bisogna tenere gli occhi rivolti al futuro. La coreografia è un pensiero interiore”  (Ismael Ivo)

È scomparso Ismael Ivo, danzatore e coreografo, direttore della Biennale Danza di Venezia, co-fondatore del viennese ImPulsTanz e direttore del Balé da Cidade de São Paulo. Aveva 66 anni e da un mese era ricoverato in ospedale causa Covid e lo ha reso uno delle sue tante vittime.

Ismael Ivo, era di umili origini cresciuto da una madre single che fin da subito lo incoraggia a seguire i propri sogni e la passione per la danza. Straordinario performer dalla potente presenza fisica, era riuscito a studiare danza moderna grazie alle varie borse di studio per poi esordire nel corpo di ballo del Galpao Dance di San Paolo e poi al Teatro Municipal.

È il 1983, quando un incontro inaspettato gli cambia la vita, ovvero l’incontro con il coreografo nordamericano Alvin Ailey che rimane piacevolmente impressionato dal talento di Ivo a tal punto da aprirgli le porta ad una carriera internazionale invitandolo a New York nella sua compagnia, la Alvin Ailey Dance Center – la prima multirazziale – che mescola con geniale maestria i generi della danza classica, moderna, jazz e afro.

Arriva anche in Europa, più precisamente a Berlino, dove dall’85 al ’96 collabora con il coreografo di teatrodanza tedesco Johann Kresnik e con Ushio Amagatsu, l’artista giapponese dei Sankai Juku: esperienze diverse che si fondono con le sue radici afrobrasiliane.

Insieme al direttore artistico Karl Regensburger, nel 1984 fonda il Festival di danza contemporanea ImPulsTanz a Vienna, uno dei più importanti in Europa. Nel 1996-97 è direttore del Deutsches Nationaltheater di Weimar. Lavora con Pina Bausch, William Forsythe e la performer Marina Abramović.

L’Italia scopre il suo carisma e la sua gioia di vivere, folgorata dalla prima apparizione, nel 2002, alla Biennale di Venezia con l’assolo Mapplethorpe, dedicato proprio al grande fotografo americano che lo aveva ritratto a New York. Poi, nel 2005, arriva la chiamata diventare Direttore del Settore Danza della Biennale. Fino al 2012, nell’arco di otto anni, Ismael Ivo, oltre a firmare importanti spettacoli come Erendira e Illuminata, inventa Festival singolari e si presta come maestro di tanti giovani danzatori attraverso l’Arsenale della Danza.

Artista ospite e solista in numerosi spettacoli di Johann Kresnik, George Tabori, Márcia Haydée, Yoshi Oida e Koffi Koko. Dopo 33 anni di lavoro tra Europa e Stati Uniti, dal 2017 al 2020 diventa direttore del Balé da Cidade de São Paulo, in Brasile, e poi co-direttore del Theatro Municipal de São Paulo insieme al direttore d’orchestra Roberto Minczuk.  L’autunno scorso era stato nominato “Artistic Advisor” per l’emittente brasiliana TV Cultura.

Tra i molti messaggi di cordoglio, anche quello del Presidente, del Direttore Generale, Direttore del Settore Danza e Cda della Biennale di Venezia: «Una perdita – scrivono in una nota – per tutto il mondo della danza ma anche per una città come Venezia, che aveva amato Ismael Ivo per il suo carisma e la sua gioia di vivere, nonché per un’istituzione dove aveva contribuito a far crescere e consolidare a livello internazionale il settore Danza».

 

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