Ferrovie svizzere nel mirino
Gli unici biglietti con cui tento la fortuna sono quelli del treno (ItsCetty, Twitter)
Rappresentative di un modello di efficienza e puntualità elvetiche, le ferrovie federali svizzere oggi sono nella bufera, arrabbiati personale e passeggeri, fioccano gli atti parlamentari. I problemi sono noti e se ne è occupata anche la trasmissione 60 minuti, condotta ieri sera da Reto Ceschi (RSI LA1): FFS nel mirino. Elencati i problemi: materiale rotabile danneggiato, difettoso, pericoloso (la questione delle porte, di treni nati male, toilette chiuse); ritardi causati anche da cantieri sulla rete nazionale e, per il Ticino, dall’Italia (colpevole per più di un 45%), con le cui autorità a quanto pare non si riesce a stabilire un dialogo costruttivo; previsioni sbagliate, errori di valutazione, sia per quanto riguarda il fabbisogno di personale, si discute della penuria di macchinisti nella Svizzera interna (dovuta ai turni dei lavori cantieristici, in particolare quelli di Zugo, dicono le FFS), sia per quanto concerne l’aumento dell’utenza (più 7% nei primi sei mesi del 2019; più 60% dal 2000; oggi nel nostro paese in treno si muovono un milione e trecentomila persone): le FFS, si è detto, sono vittime di un successo mal pianificato. Una nevicata, come nel 2017, e il traffico va in tilt, perché non c’è abbastanza gente che possa scongelare gli scambi. Adesso entreranno in funzione i 29 Giruno sulla linea del Gottardo, ma già si polemizza sul fatto che ci saranno meno posti a disposizione, anche se si ribatte che si compenserà con la maggiore frequenza, la doppia composizione negli orari di punta. A parte la speranza che la situazione migliorerà in futuro, con la fine dei cantieri, il rientro dall’emergenza, l’apertura del tunnel di base del Ceneri, fra un anno, che porterà ad una rivoluzione nei trasporti con collegamenti veloci regionali interni tra Lugano, Bellinzona e Locarno e ovviamente con il Nord, nuove assunzioni, ecc… Non è che si sia arrivati a conclusioni d’effetto.
A far da bersaglio Roberta Cattaneo, Direttrice FFS Regione Sud. Per Angelo Stroppini, Segretario del Sindacato SEV (presente pure in studio) una volta le cose funzionavano meglio; egli ha sottolineato la mancanza di informazioni anche al personale che deve far da parafulmine alle critiche dell’utenza, le scelte sbagliate, le continue riorganizzazioni, errori strategici come i biglietti risparmio negli orari di maggior traffico, il puntare tutto sulla digitalizzazione; centralizzare a Pollegio è una buona cosa, ma in molte stazioni non c’è più nessuno, si punta sul faidate online, ma quando servono non arrivano informazioni “umane”. Passano annunci registrati, anonimi, così succede che, ha raccontato, si ferma un treno supplementare e nessuno sale tra le molte persone in attesa sul marciapiede. È ripartito quasi vuoto. Se ci fosse stata lì presente una persona a dare l’informazione giusta, sarebbe stato diverso… A questo, Cattaneo ha promesso che sarà posto rimedio attraverso annunci live.
È vero, posso testimoniarlo da viaggiatrice che, come ha osservato Cattaneo, l’acquisto di biglietti allo sportello diminuisce. Quando passa il controllore vedo che c’è ormai una maggioranza che mostra il suo cellulare (neanche una stampata), sul cui video compare il biglietto elettronico. D’altra parte, quando vado alla biglietteria di Lugano la trovo ancora affollata, soprattutto di stranieri, si deve a volte aspettare a lungo il proprio turno, in compenso si riescono a ottenere informazioni sugli orari, sui cambi, sul percorso migliore, che i confronti virtuali non riescono a dare, soprattutto a persone non native digitali.
Marco Chiesa, Consigliere agli Stati, UDC (in collegamento da Berna) ha criticato la politica dei biglietti risparmio e i futuri Giruno che avranno, come detto, una capienza ridotta. Ha risposto Cattaneo con l’accessibilità per disabili, la comodità, migliore possibilità di sistemare i bagagli; come detto, la riduzione di posti sui singoli treni, sarà compensata da una doppia composizione che porterà a 800 la disponibilità, si potranno pianificare anche treni a due piani, per i giorni e le ore più trafficate. E si cercherà di spostare le persone verso altri orari, quelle che non devono per forza prendere un treno per andare al lavoro o a scuola. Altrimenti i treni fuori dagli orari di punta viaggiano semi-vuoti.
Bruno Storni, Consigliere Nazionale PS, Presidente dell’ATA (da Berna) ha accusato le ferrovie di eliminare posti di lavoro, mentre l’utenza aumenta e ci sono appunto tanti cantieri, ma non è questa la ragione della carenza di macchinisti; accusa le ferrovie di preoccuparsi solo di fare utili, il sorvegliante dei prezzi ha imposto di ritornare 80 milioni all’utenza (Cattaneo ribadisce: ne restituiamo di più, quasi 120 milioni), piuttosto che di quello che deve essere un servizio pubblico.
Insomma, forti investimenti, grandi trasformazioni in atto mal gestite finora, molti problemi, richieste all’utenza di pazientare. Si prevedono la formazione e assunzione di macchinisti, nuovi treni con materiale rotabile funzionante, infrastrutture all’avanguardia, fine dei cantieri, collegamenti più frequenti e veloci, meno ritardi… E forse qualche irriducibile automobilista potrà essere convertito. Non sarà per l’anno prossimo. Affaire à suivre.