Finisce in allegria “Territori”, che ha dato voce all’altra metà del cielo
Ultimo giorno, ieri a Bellinzona, del Festival di teatro in spazi urbani Territori che, in questa edizione 2018, era dedicato in particolare alle figure femminili, Marilyn e le altre, appunto. E le donne sono protagoniste di Storie di voci, lettura-narrazione (sentita al Teatro San Biagio) che mette a confronto l’artista originale, indipendente che ha dovuto sfidare le convenzioni borghesi della società del suo tempo, Georgette Klein (1893-1963), legata alla famosa casa Sciaredo di Barbengo e la ticinese Rezia Tencalla-Bonalini (1906-1986), espressione paradigmatica, ciascuna, di un diverso modo di affrontare l’impegno per l’emancipazione femminile, la prima artista solitaria, burattinaia, scultrice, la seconda pubblicista, socialmente attiva per aiutare le donne ad informarsi e a prendere coscienza di sé. A dare parola con vivacità dialogata a queste e ad altre compagne d’avventura evocate, Margherita Saltamacchia e Anna Galante, a tratti interrotte da documenti sonori d’epoca. Poco pubblico per una iniziativa in via di sviluppo con la compagnia SuPerGiù, che sta formando un collettivo di teatro femminile.
Nell’atrio della Biblioteca cantonale di Palazzo Franscini si è svolta invece la performance, frutto di un laboratorio, della storica AiEP, Avventure in elicottero prodotti di Claudio Prati e Ariella Vidach, 10 giardini da non perdere: il riferimento è ecologico, ma da un punto di vista creativo non sappiamo se questi giardini fossero proprio da non perdere. Il dislivello dei corpi in movimento era evidente; intorno, su cuscini o sedie, una platea che avrebbe dovuto essere coinvolta in una partecipazione interattiva con i danzatori. Ma, a parte la consegna di cuffie, attraverso cui si potevano ascoltare indicazioni di gestualità coreografica, di tartine, e il liberatorio ballo collettivo finale, l’intento non sembra essere stato raggiunto, affondando nella ripetitività monotona, a lungo andare noiosa, mentre scorrevano sui muri le parole pronunciate dal presidente dell’Uruguay Mujica al G20 del 2012, famoso per le sue idee visionarie e umanitarie. Ma non basta per proporre delle emozioni.
È riuscita a creare un coinvolgimento molto più rapido e divertente la Bandakadabra di abili squinternati musicisti e cabarettisti che, sulle orme dell’Osiris, propone in Figurini, una inarrestabile serie di gag a forza di battute ed esecuzioni paradossali come chiusura (gratuita) della manifestazione nella Corte del Municipio.
Allegramente, così, è finita questa edizione che, secondo il direttore, Gianfranco Helbling ha avuto un’affluenza nella media. Né troppo caldo, né la pioggia per disturbare e costringere ad annullamenti, mentre il pubblico è sempre intervenuto, più o meno numeroso a seconda degli eventi, ma quelli veramente importanti non sono andati deserti.
Manuela Camponovo