Flamingo Edizioni: pubblicare libri per impreziosire la vita del lettore

Tre anni fa, da una precedente esperienza editoriale, nasceva la Flamingo Edizioni di Bellinzona. Come ci spiega il suo Direttore, Orlando del Don, “essa si differenzia da tutte le altre Case Editrici per il fatto che non ha alcun scopo di lucro. Inoltre non è nemmeno la solita Casa Editrice a pagamento: non chiediamo pertanto alcun contributo economico ai nostri autori”. Un altro elemento che ci caratterizza è il fatto che la Flamingo Edizioni vuole aiutare e promuovere nuovi autori esordienti talentuosi e, al contempo, vuole favorire la conoscenza e la qualità di vita dei lettori attraverso le sue pubblicazioni. Anche per questo “la nostra Casa Editrice si prefigge di aiutare e promuovere la nostra nuova Scuola di Scrittura Creativa “I Giardini della Mente”, unitamente alla nostra nuova Libreria dei Misteri, entrambe attive a Bellinzona, in Via Lugano 2″.

Signor Del Don, come è nato il progetto di una Casa Editrice?

“Il progetto Flamingo Edizioni rappresenta la prosecuzione naturale del precedente progetto Quovadis Edizioni, ideato dieci anni orsono dal sottoscritto e da un gruppo di colleghi e amici interessati alla letteratura e alla scrittura creativa. Ne era nata allora dapprima la Scuola di Scrittura Creativa Tre Castelli di Bellinzona e di li a poco la casa editrice Quovadis. Fra i primi libri pubblicati dalla Quovadis Edizioni ricordo i seguenti: La merenda di Hitler (Annalina Molteni e Collaboratori), La resa dei conti (Hans Tami), Il poeta e l’analista (Silvio Leoni e Orlando Del Don), Acciaio dei giorni (Gianluigi Marini e Ross). Successivamente, tre anni orsono, vi è stata una riorganizzazione interna della casa editrice che ha cambiato anche il nome trasformandolo in Flamingo Edizioni”.

Pubblicate libri di ogni genere o avete un target? Per i più giovani avete pensato a qualcosa di particolare?

“Abbiamo diverse collane che vanno dalla narrativa alla saggistica, dai diari e memoriali alle inchieste giornalistiche, dalla poesia all’arte. Il tutto è però regolato e vincolato da un nostro target ben preciso che si può riassumere e condensare nel fatto che gli scritti che noi pubblichiamo devono essere caratterizzati dall’originalità e dal senso di meraviglia, dalla scoperta di nuovi orizzonti, di mondi, di realtà e modi di essere, così come dalla possibilità di crescita e di sviluppo personale attraverso la passione, l’entusiasmo, la rinascita e dal ritrovato desiderio di fare della nostra vita un romanzo.
Per i più giovani, infine, posso confermare che stiamo preparando una innovativa collana a loro dedicata e della quale però, per il momento, non voglio anticipare ancora nulla”.

Come le sembra il mercato editoriale ticinese di oggi; c’é spazio per una giovane Casa Editrice?

“Personalmente – e con tutti i distinguo del caso nonché senza voler mancare di rispetto per nessuno – trovo il mercato editoriale ticinese un po’ troppo prevedibile e scontato, anche se vi sono bravissimi scrittori che seguo con interesse. Proprio in ragione di ciò ritengo quindi che vi sia ancora molto spazio per nuove iniziative editoriali come la nostra. E i riscontri avuti in questi anni confermano questa mia tesi”.

I libri possono avere anche un valore “terapeutico”?

“I libri possono sempre – direttamente o indirettamente – avere un valore terapeutico. Quasi sempre, per meglio dire. A patto che siano autori in grado di aprire la mente del lettore, di affascinarlo, di scuoterlo dal suo torpore, autori che siano cioè in grado di aprire una finestra sul Reale, sul Multiverso esistenziale che ci circonda, ci parla e aspetta l’incontro con noi per far si che la vita di ognuno si possa trasformare in un romanzo. Perché la nostra vita, le nostre vite, meritano tutte di essere trasformate, impreziosite, rivitalizzate e diventare in tal modo un romanzo”.

Laura Quadri

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