Gli orsi hanno invaso Piazza Grande

Locarno Film Festival 2019 - Arrivano gli orsi

A Locarno sono arrivati gli orsi!

Tanti bambini e ragazzi hanno invaso allegramente, ieri sera, la Piazza Grande per assistere a una delle proiezioni che anticipano l’apertura, vera e propria, del Locarno Film Festival, il 7 agosto. La famosa invasione degli orsi in Sicilia, un’animazione del fumettista italiano Lorenzo Mattotti e tratta da un racconto a puntate per il Corriere dei Piccoli del 1945 di Dino Buzzati, ha divertito e impaurito i giovani spettatori e i loro genitori. Arrivato dal Festival di Cannes (dove era in concorso nella sezione Un Certain Regard) è stato il vero e proprio battesimo del pubblico e, a giudicare dagli applausi alla fine della proiezione, ha convinto. Un mix di alta qualità, quello di Mattotti e Buzzati, arricchito anche dalle voci di Antonio Albanese e soprattutto di Andrea Camilleri, scrittore siculo appena scomparso, che regala il suo inconfondibile timbro a un vecchio orso.

La storia racconta le vicende di un gruppo di orsi che, durante un inverno particolarmente rigido, decidono di scendere a valle e invadere il Granducato di Sicilia, in cerca di cibo e possibilità di sopravvivenza. Un’invasione pacifica che però causa la reazione scomposta e aggressiva del Granduca e degli uomini che abitano quelle terre.

Il tratto di Mattotti e del suo team è essenziale ma efficace e descrive molto bene le parole e le immagini create da Buzzati. Il ritmo delle scene è incalzante, tanto da tenere incollati allo schermo, i più giovani spettatori e di emozionare anche i loro genitori e i loro nonni.

Un piccolo appunto, tuttavia, va fatto alla prima serata. Visto l’orario di inizio (9.30) e la giovane età degli spettatori era da evitare la quasi mezzora di introduzione e di discorsi ufficiali da parte del presidente Marco Solari, della nuova direttrice Lili Hinstin e dello sponsor Swisslife. Parole che saranno sicuramente apprezzate da un pubblico più adulto e preparato, alla prima vera e propria del 7 agosto. Un aspetto che bisognerà rivedere per le prossime edizioni.

Nicola Mazzi

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