I codici miniati della Divina Commedia

I codici miniati della Divina Commedia è il titolo dell’incontro in programma il 20 e il 21 gennaio alle 15 promosso dalla Fondazione RECEPTIO (iscrizione all’evento online)

Nel codice di Chantilly, Bibliothèque du château, Ms 597, c. 148v, i diavoli che scortano Dante e Virgilio lungo l’argine della V bolgia sono riconoscibili grazie ad alcuni specifici attributi. Alichino (nell’immagine accanto a Virgilio) è rappresentato come un diavolo mascherato, con probabile riferimento a Hellequin, personaggio protagonista di molte leggende medievali, capo di una diabolica masnada mascherata o di un esercito dei morti in continua erranza.

Molto importante nella tradizione folklorica medievale, la maschera è sempre stata condannata dalla Chiesa, che l’ha additata come uno strumento di sdoppiamento, un oggetto che trasforma colui che la indossa: se l’uomo è stato creato a immagine di Dio, trasfigurare questa creazione indossando una maschera equivale a farsi tutt’uno col demonio.

Dalle leggende su Hellequin e sulla maschera demoniaca, sembrerebbero derivare, oltre al diavolo dantesco, anche la nota maschera di Arlecchino e il più recente personaggio DC Comics Harley Quinn.

Ne parla la Prof.ssa Carla Rossi, dell’Università di Zurigo

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