I contenuti dell’Osservatore Magazine n.44/2020

I contenuti del numero 44/2020 dell’Osservatore Magazine, disponibile da sabato 31 ottobre 2020:

  • Nell’editoriale Remigio Ratti osserva come il futuro del Ticino sia in mano a cinque città, con il Cantone a tessere la tela di fondo.
  • Lucrezia Greppi discute, in apertura della sezione Forum, l’interessante concetto di retrotopia e il cambio di prospettiva dell’uomo ad essa associato, mentre Corrado Kneschaurek riflette sull’importanza di un gesto come la stretta di mano in questi difficili tempi in cui a dettare legge è la pandemia.
  • La sezione Cultura si apre con la presentazione dei contenuti dei due ultimi numeri dei periodici Cartevive, la pubblicazione degli archivi della Biblioteca cantonale di Lugano, dedicata questa volta interamente alla figura di Bixio Candolfi, e Cenobio, trimestrale diretto da Pietro Montorfani, una miscellanea di contributi sempre interessanti.
  • Corrado Bianchi Porro ci ragguaglia sul Festival Mimesis di Udine e in particolare sull’intervento del filosofo Silvano Tagliagambe.
  • Tornano le mensili Cartoline di Massimo Daviddi che rievoca un mitico personaggio del campetto luinese, Pagliari e le sue rovesciate.
  • Il futuro dell’arte sono le donne… Ci racconta Dalmazio Ambrosioni con l’esempio di Mary Cassatt e il parere degli studiosi Ulrich Obrist e Lea Vergine.
  • Manuela Camponovo si è fatta raccontare dalla regista e pedagoga Cristina Castrillo l’ultima creazione che segna anche i quarant’anni della storica compagnia luganese, Teatro delle Radici. Per ragioni strutturali scenografiche la rappresentazione (che prevede diverse repliche) non potrà accogliere più di venticinque spettatori alla volta, perfettamente in sintonia con questi tempi. L’intervista appare in versione breve sul Magazine e integrale sul nostro sito.
  • Luca Cerchiari annuncia i prossimi appuntamenti della prestigiosa rassegna RSI, Tra jazz e nuove musiche (ammesso che non vengano annullati) al Teatro del Gatto di Ascona (con Tullio De Piscopo) e all’Auditorium di Lugano-Besso (con Bobo Stenson).
  • Anche questa volta chiude la parte culturale la rubrica Andiamo al cinema?, il cui punto di domanda oggi non vuol essere più tanto un invito, ma un interrogativo sulla reale possibilità. In effetti con un massimo di cinquanta spettatori, come ha decretato mercoledì il Consiglio federale per gli eventi culturali (e sportivi), non si sa fino a quando le sale potranno reggere. In ogni caso, Emanuele Sacchi, in onore dell’imminente Halloween, ci propone un horror di razza come Il colore venuto dallo spazio (Color Out of Space), tratto da Lovercraft e disponibile su varie piattaforme. Insieme un documentario svizzero, Volunteer, previsto in sala, virus permettendo.
  • Nelle pagine economiche, curate da Corrado Bianchi Porro, ricordiamo due anniversari centenari: quello dell’Associazione bancaria ticinese, che ha organizzato per l’occasione un convegno a Villa Negroni, e quello della presenza di UBS a Lugano e a Locarno. In chiusura riferiamo del dibattito, svoltosi al Centro Culturale di Milano, su quel che c’è da imparare e da cambiare con la pandemia e che ha visto la partecipazione di Stefano Boeri, Anto­nio Polito e Andrea Simoncini, in dialogo con Chiara Giaccardi e Mauro Magatti, autori del volume Nella fine è l’inizio – in che mondo vivremo, edito da Il Mulino.

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