I poeti Ugo Petrini e Alessandro Martini alla Biblioteca cantonale di Lugano

Martedì 4 febbraio, alle ore 18.00, presso la Sala Tami della Biblioteca cantonale di Lugano, si terrà la presentazione di due recentissimi volumi editi nel 2020 da Alla chiara fonte, agenzia culturale ed editoriale senza scopo di lucro con sede e Lugano. Dialogheranno con gli scrittori Alessandro Martini e Ugo Petrini, l’editore Mauro Valsangiacomo, Matteo Pedroni (Maître d’enseignement et de recherche, Università di Losanna) e Luca Saltini (Biblioteca cantonale di Lugano). L’evento è promosso nell’ambito del progetto TicinoLettura, sostenuto dall’Aiuto federale per lalingua e la cultura italiana.

Dalla operosa fucina de Alla chiara fonte, è scaturita la nuova collana Matura. Il progetto nasce con l’intento di proporre edizioni curate e di qualità a prezzi bassi. La collana costituisce anche un omaggio a Imre Reiner, il grande grafico che visse a Ruvigliana. “Matura” è infatti uno dei caratteri tipografici da lui inventati. Per inaugurare la nuova iniziativa, Mauro Valsangiacomo ha scelto due raccolte poetiche. La prima – Una specie di canto, di Alessandro Martini – arricchisce il ciclo poetico essenzialmente autobiografico avviato cinque anni fa dall’autore con nuove schegge memoriali, in particolare relative alla figura materna, sinora in ombra rispetto a quella dominante del padre. La raccolta si apre al presente di chi-dice-io, anzitutto in quanto persona che continua a leggere e a scrivere nei complicati anni della senilità e trova nei libri il necessario confronto e conforto. Da questa pervicace esperienza riemerge in un mondo tutt’altro da quello che crede di conoscere, un mondo estraneo quando non ostile, ma che la fuga del tempo rende comunque ancora amabile, forse più amato. Di qui la tensione verso il canto, oggi dai versi alquanto negletto. La seconda – I cerini dell’anima di Ugo Petrini – pone al centro il tema della luce, a cui si contrappongono, in assenza, i suoi opposti (il buio, l’ombra e le tenebre), esplorati in una triplice dimensione: la luce dell’anima con le sue implicazioni metaforiche, la luce della natura nelle sue allusioni e la luce in alcune note opere pittoriche, con riferimento all’ultraterreno, ricordando, a tal proposito, che la radice dell’indoeuropeo Diu significa “luce”.

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