A I presepi di Gandria

Una domenica mattina piovosa ma non tanto, tale da non rendere assolutamente necessaria l’apertura dell’ombrello. Parto dalla fermata del bus di San Domenico, a Castagnola e m’inoltro per via Cortivo, costeggiando ville, alberghi storici (di cui s’intravedono corrose e sbiadite insegne, come, ancora sulla strada, quella dell’Hotel Eldorado e poi lo SchlossHotel Riviera), giardini, parchi dalla vegetazione esotica di palme, bambù, altre memorie di un notevole passato, come colonne e rilievi in pietra; con un po’ di tristezza anche la chiusa Villa Heleneum già sede del Museo delle Culture. Gli sfondi, avvolti dall’umida nebbiolina, offrono evanescenti immagini da cui spuntano fantasmatici profili del litorale opposto, monti e casupole. Del lago, quasi deserto, si sono impadroniti gli uccelli che sembrano essersi radunati a convegno sulla zattera del lido, quando non svettano, sentinelle solitarie, su qualche palo. In questa stagione il paesaggio può essere altrettanto affascinante quanto quello nell’abbagliante azzurro estivo.

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