Il cinema Otello non chiude: da martedì i film Greta e poi Cunningham

Nonostante la decisione di limitare a 5 la presenza degli spettatori in sala per ogni proiezione, il cinema Otello ha deciso di rimanere aperto.

Una decisione che potrebbe sembrare semplicemente un gesto di follia ma che invece vuole sottolineare l’importanza del cinema, delle sale e della cultura, oltre al rischio delle gravissime ripercussioni – per alcuni irreversibili – che potrebbero essere causate da una ennesima chiusura.

I cinema, i teatri, i musei e gli spazi culturali in generale devono avere la stessa considerazione degli altri settori sociali e produttivi della nostra società.

Limitarli in questa maniera, mentre altre attività in cui il rischio di propagazione del virus è molto più alto restano operative, dimostra, di fatto, una scarsa considerazione del nostro settore.

Non è vero che non ci sono film disponibili – non almeno per le sale periferiche o indipendenti -. Mancano i blockbusters, ma è un problema che riguarda soltanto una parte del settore.

E non è vero che la gente ha paura di recarsi al cinema. Ci sono esempi di proiezioni e di manifestazioni che hanno dimostrato il contrario e cioè una grande  partecipazione – sempre nel rispetto dei limiti che erano stati fissati dalle autorità e cioè le 50 persone per ogni proiezione e che erano in vigore fino a ieri.

Nelle sale di cinema, da marzo, è stato accertato soltanto un caso di contagio tra le migliaia di persone che le hanno frequentate ed è per questo che ad oggi, possiamo essere certi che le disposizioni protettive attivate dal settore possono garantire un elevato grado di difesa delle persone dal contagio.

Capiamo la difficoltà del momento; siamo consapevoli che non è affatto facile prendere delle decisioni per chi deve considerare e salvaguardare la salute di tutti noi.

Ma ci sarebbe piaciuto potere essere interpellati, quantomeno per valutare insieme i vari aspetti, le differenti esigenze che esistono nello stesso settore. Ci sono infatti complessi cinematografici che faticano a coprire i propri costi perché non hanno abbastanza titoli per tenere attive le proprie sale.

Ma ci sono realtà che invece avevano pianificato almeno 10 uscite entro la fine del 2020, alle quali il pubblico stava rispondendo con discreta partecipazione. Tra questi, finalmente avrebbero trovato spazio diversi titoli di produzione svizzera ed europea. Una situazione quindi molto interessante, nella quale anche il cinema così definito “minore” avrebbe raggiunto maggiore visibilità.

Ogni chiusura, per queste piccole realtà, è un duro colpo, non solo economico, alla propria sopravvivenza.  Perché è sempre più difficile, ripartire, riorganizzarsi e ricominciare da zero.

Con la speranza di potere aprire una riflessione costruttiva coinvolgendo i diretti interessati e di vedere considerato il settore cinematografico allo stesso modo degli altri settori ancora attivi, noi andiamo avanti e per questo motivo continueremo a proporre al nostro pubblico (seppur limitando la capienza massima ai 5 spettatori paganti il prezzo intero) una programmazione di film come nelle precedenti settimane.

Forse un giorno getteremo la spugna, ma non ora!

Antonio Prata

Per la programmazione del cinema Otello di Ascona, qui.

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