Il Demone della Velocità: l’ultimo sogno di Gilles Villeneuve

Gilles, il demone della velocità, da opera teatrale a libro. La drammaturgia scritta da Riccardo De Benedetti ha riscontrato un grande successo, a tal punto che la casa editrice Caosfera decide di adattarlo a romanzo.
Il tutto prende il via circa cinque anni fa quando l’autore teatrale De Benedetti, insieme al regista Claudio Tettamanti – della compagnia teatrale Scena46 (sede Faloppio, provincia di Como) – decidono di realizzare una rappresentazione ispirata alla vita del Pilota di Formula 1 Gilles Villeneuve, considerato tra i più spettacolari piloti di tutti i tempi. Un uomo talmente spericolato da essere nominato l’aviatore, in quanto spesso usciva fuori pista “volando”.
«Io, come Claudio, ho sempre avuto passione per le corse automobilistiche – confessa Riccardo De Benedetti – Soprattutto quelle storiche, dagli anni ’70 agli anni’90: diciamo dall’avvento di Niki Lauda alla morte di Ayrton Senna. Villeneuve rappresenta un po’ il cuore battente di quel periodo, e siccome ha avuto una grande compagna di vita, sua moglie Joann, ho pensato di scrivere un testo dove è proprio lei a raccontare la sua vita con il marito. L’idea era quella di un monologo teatrale con un’attrice che da sola avrebbe retto tutto lo spettacolo».

Così prende vita la drammaturgia Gilles, il demone della velocità, scritto da De Benedetti, diretta da Tettamanti e interpretata da Cinzia Brogliato. Lo spettacolo è stato portato per due anni in giro per i teatri del Centro Nord d’Italia: a partire, poco dopo il confine svizzero, da Faloppio fino a arrivare a Roma, dove nel 2017 ha vinto due premi al Festival del Teatro Patologico come Miglior Attrice (Cinzia Broiato) e Migliore Scenografia (Marzia Cassandro e Francesca Biffi).

È proprio durante una replica che il monologo scritto da De Benedetti cattura l’attenzione di Jacopo della Palma – curatore editoriale della collana “Olimpia” che racconta storie di sport per conto della casa editrice Caosfera – colpito dallo spettacolo teatrale, propone di trasformarlo in un libro. Dopo una serie di mesi di adattamento, il 17 ottobre del 2019 è stato pubblicato.

Noi abbiamo avuto l’opportunità di fare quattro chiacchiere direttamente con l’autore Riccardo De Benedetti

Come ti sei preparato alla scrittura di questo monologo?
Mi sono documentato molto perché volevo scoprire il lato anche privato di Gilles, e non solo quello pubblico. E ho subito capito che la sua vita privata era tanto spericolata quanto quella pubblica. Un personaggio a tutto tondo. E così pian piano mi sono venute delle idee che, seppure romanzate, sono sempre ispirate alla realtà e a fatti realmente accaduti. È nata così la scrittura, prima dello spettacolo e poi del libro, di Gilles, il demone della velocità.

Raccontaci qualcosa della trama…
La moglie (interpretata da Cinzia Boiato) è la protagonista in scena, è lei che racconta di Gilles. Tutto comincia a seguito di un incidente: Joann ha sempre seguito il marito in tutti i suoi Gran Premi; paradossalmente, l’unica volta che non sarà presente è proprio la volta in cui lui avrà un incidente che poi si rivelerà mortale. Appena avvisata Joann prende il primo aereo per il Belgio e quando arriva in ospedale scopre che Gilles è tenuto in vita tramite delle macchine e che non c’è nessuna possibilità di ripresa. A lei non rimane che la scelta di firmare un documento per fermare le macchine. Il punto di partenza della drammaturgia è questo: ed è proprio quando sta per firmare che viene in contatto con un’entità: “il demone della velocità”. Chi è? Una creatura infernale a cui tutti i piloti del mondo da corsa vendono l’anima per essere più veloci, ma come sempre avviene il patto con il demone ha una sua scadenza. Joann deve quindi liberare l’anima di Gilles dalle grinfie del mostro prima di firmare il documento, e per farlo si celerà nei panni del marito e intraprenderà un viaggio per capire quello che non ha mai compreso: cosa spingeva Gilles a rischiare la vita a 300 all’ora, a rischiare tutto, per una coppa?

Dalla drammaturgia al libro cosa cambia?
Ho dovuto fare una sorta di adattamento, anche se in maniera minima. Ho dovuto raddoppiare la stesura perché il monologo era per un’ora di spettacolo, un libro ovviamente ha bisogno di più pagine. Questo mi ha permesso di narrare tanti aneddoti, sono riuscito a romanzare delle scene dando anche un mio personale punto di vista. Perché quando scrivi una storia vuoi metterci del tuo, pur sempre ispirandomi a fatti realmente accaduti.

Per chi volesse, lo spettacolo teatrale è in replica sabato 23 novembre, alle 21.00, al Teatro Pier Giorgio Frassati a Cagno, Italia (subito oltreconfine – Via Varese, 6). Prima e dopo spettacolo l’autore farà un firmacopie del libro. Inoltre, il volume è ufficialmente in vendita dal 17 ottobre scorso, ed è possibile ordinarlo in libreria oppure online.

“Gilles, il demone della velocità” di Riccardo De Benedetti, collana Olympia (a cura di Jacopo Dalla Palma), Caosfera Edizioni.

Maria Elisa Altese

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