Il giullare tragicomico del Paravento

L. Ferroni e M. A. Cienfuegos durante lo spettacolo “Di Matti, di William e altre divagazioni”.

Anche la compagnia locarnese Teatro Paravento è rimasta ferma, non del tutto offrendo le sue “pillole” durante il lockdown. E per l’estate ha dovuto rinunciare sia alla rassegna “Il Teatro in festa” sia al “Bistrot Teatro Paravento”, ma appena è stato possibile tornare in scena dal vivo, un loro spettacolo è stato rappresentato negli scorsi giorni al Boschetto del Parco Ciani, nell’ambito del cartellone Family del Festival LongLake. Le solite regole per il pubblico, ma sul palco nessun problema di distanziamento, essendo due gli interpreti, per giunta una coppia nell’arte e nella vita, Luisa Ferroni e M. A. Cienfuegos che nel loro Di Matti, di William e altre divagazioni possono scherzare e improvvisare anche con allusioni alla stretta attualità pandemica. Una conferenza spettacolo sul personaggio del giullare, del saltimbanco, del buffone, intrattenitore di strada medievale e di corte, trasgressore e ribelle, l’unico che poteva dire verità scomode, camuffate con i lazzi, anche al re. Interpretando vari ruoli, con scambio anche di parti e l’utilizzo di pochi accessori, la coppia ci trasporta nell’universo dotto e antropologico del tragicomico fool, nella sua funzione analizzata e catartica. In una specularità a scatola cinese, la comicità attoriale usa gli strumenti tipici, verbali e gestuali, del qui pro quo, delle gag attese e disattese, dei bisticci e dei capricci, ciascuno facendo la spalla dell’altro. Voce del popolo e del contro-potere, il giullare arriva fino ad introdursi nelle opere di Shakespeare, di cui tra riassunti ed estratti, vengono espresse delle esemplificazioni, da Re Lear, agli inganni e pasticci del discolo menzognero Puck, simbolo della mutevolezza che tramuta il vero nel falso e viceversa nel Sogno di una notte di mezza estate, passando per il sinistro Macbeth e arrivando ad Amleto, al clown che scava la fossa per Ofelia, e si sa quanto ambiguo possa essere il suo ruolo, ma Yorick è anche l’altra faccia di Amleto, lui stesso visto come un clown tragico e folle. Con scherzi d’attori, di coppia, persino una incursione in platea, ma a distanza dal pubblico, Ferroni e Cienfuegos divertono, riuscendo a dare almeno una idea di un argomento serissimo della storia del teatro. Altre repliche sono previste l’11 luglio al Campo di hockey Faido, 18 luglio a Preonzo e il 5 agosto al Teatro Dimitri, Parco del clown a Verscio. Tutte le rappresentazioni inizieranno alle ore 20.30.

Manuela Camponovo

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