«Il pianeta che vorrei» al Museo in erba a Lugano
Dal 21 marzo il Museo in erba propone un percorso che parla ai bambini di architettura, natura ed ecologia.
La mostra accoglie i visitatori in un luogo magico, uno spazio sospeso tra sogno e fantasia, dove si rimane rapiti dalla bellezza dei paesaggi che fanno da sfondo all’allestimento: nuvole, colline, cieli azzurri, prati… che invitano a belle passeggiate e al gioco all’aria aperta.
Lo sguardo è poi catturato dalla presenza di dieci porte da aprire. Inizia il viaggio nel mondo dell’architettura dove, nelle postazioni gioco, si incontrano opere di importanti architetti, si conoscono monumenti, paesaggi, piazze e costruzioni utopiche interagendo con ognuno di questi temi attraverso il linguaggio semplice ed efficace del gioco: osservare strutture architettoniche impossibili e stravaganti aumenta la creatività, disporre monumenti provenienti da ogni parte del mondo in situazioni paesaggistiche insolite stimola la fantasia.
L’ultima parte del percorso è dedicata all’ecologia. L’urgenza di agire per preservare il pianeta Terra è di grande attualità. Anche i bambini sono sempre più coinvolti, attraverso notizie, immagini, racconti su questo tema ed è importante parlare loro di rispetto della natura e infondere un senso di responsabilità, dando suggerimenti su come intervenire con piccoli ma significativi gesti.
A quali rischi andiamo incontro e come possiamo arginare i fenomeni che ci privano lentamente delle meraviglie della natura e del suo essere indispensabile? Le postazioni Ogni cosa al suo posto!, Ecologia al cubo, Un mare di plastica … indicano una via da seguire.
Il Museo in erba propone, inoltre, un ricco programma di laboratori che aiutano i bambini a comprendere la creazione artistica in tutte le sue sfaccettature: dai giochi con i colori ai materiali naturali e di recupero, alla scoperta di artisti e tecniche insolite.
Il pianeta che vorrei
Mostra ideata dal Museo in erba e dall’Espace des inventions di Losanna (da un’idea di Mao Fusina) e con la collaborazione di Bruna Ferrazzini.
Scenografie di Mirta Lepori; illustrazioni di Samira Margni.