In arrivo a Milano “Georges de La Tour: l’Europa della luce”

Dopo lo straordinario successo dell’esposizione di due tele di Georges de La Tour a Palazzo Marino nel 2011, arriva per la prima volta in Italia una mostra dedicata al più celebre pittore francese del Seicento e ai suoi rapporti con i grandi maestri del suo tempo. Georges de La Tour: l’Europa della luce, sarà ospitata a Palazzo Reale dal 7 febbraio al 7 giugno 2020. La mostra, promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale e Mondo Mostre Skira, è a cura della Prof.ssa Francesca Cappelletti e vanta un comitato scientifico composto da Pierre Rosenberg (già direttore del Louvre), Gail Feigenbaum (direttrice, Getty Research Institute), Annick Lemoine (direttore, Musée Cognacq-Jay), e Andres Ubeda (vice direttore, Museo del Prado).

 

Georges de La Tour, Maddalena penitente, 1635-1640. U.S.A., Washington, National Gallery of Art.

La mostra a Palazzo Reale e gli studi del catalogo riflettono sulla pittura di Georges de la Tour, caratterizzata da un profondo contrasto tra i temi “diurni”, crudamente realistici, che ci mostrano un’esistenza senza filtri, con volti segnati dalla povertà e dall’inesorabile trascorrere del tempo, e i temi “notturni” con splendide figure illuminate dalla luce di una candela: modelli assorti, silenziosi, commoventi. Un potente contrasto tra il mondo senza pietà dei “diurni” e la compassionevole rappresentazione delle scene “notturne” che colpisce ancora oggi. Dipinti che conservano il segreto della loro origine e della loro destinazione. Rimane un mistero anche la formazione del pittore, compresa la possibilità di un suo viaggio italiano.

La prima mostra in Italia dedicata a Georges de La Tour, attraverso dei mirati confronti tra i capolavori del Maestro francese e quelli di altri grandi del suo tempo – Gerrit van Honthorst, Paulus Bor, Trophime Bigot, Hendrick ter Brugghen e altri – vuole portare una nuova riflessione sulla pittura dal naturale e sulle sperimentazioni luministiche, per affrontare i profondi interrogativi che ancora avvolgono l’opera di questo misterioso artista.

 

 

Georges de La Tour, Pagamento dei debiti. Ucraina, Lviv National Art Gallery.

Un progetto che si presenta particolarmente complesso per diversi aspetti, tra i quali il numero di prestatori (26 da tre continenti) che ha coinvolto alcune delle più grandi istituzioni internazionali come la National Gallery of Art di Washington D.C., il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Frick Collection di New York, il Chrysler Museum di Norfolk, la National Art Gallery di Lviv, più una grande partecipazione delle istituzioni museali regionali francesi, come il Musée des Beaux-Arts di Nantes, il Musée du Mont-du Piété di Bergues, il Musée départemental d’Art ancien et contemporain di Epinal, il Museée des Beaux-Arts di Digione, il Musée Toulouse-Lautrec di Albi, il Musée départemental Georges de La Tour di Vic-sur-Seille.

 

 

Georges de La Tour, I giocatori di dadi, 1650-1651. U.K., Preston Park Museum and Grounds.

Un’esposizione unica considerato che, come ebbe a sottolineare Roberto Longhi, in Italia non vi è conservata nessuna opera di La Tour e sono poco più di 30 le opere certamente attribuite al Maestro. Nonostante l’alone di mistero che avvolge l’artista lorenese e la sua opera, da decenni ormai Georges de La Tour è uno dei pittori prediletti dai francesi e non solo.

Inevitabile il paragone con un altro insigne pittore del primo Seicento, l’inquieto Caravaggio, con il quale il francese condivide il senso drammatico, teatrale, della composizione e lo studio accurato della luce, anche se non si sa se La Tour abbia mai avuto modo di ammirare le opere del Merisi.

 

 

Georges de la Tour, L’educazione della Vergine, 1650 ca. U.S.A, New York, The Frick Collection.

La Tour è un artista enigmatico, che ritrae angeli presi dal popolo, santi senza aureola né attributi iconografici, e che predilige soggetti presi dalla strada, come i mendicanti, dipingendo in generale gente di basso rango più che modelli storici o personaggi altolocati. I pochi quadri riconosciuti come autografi sono perlopiù di piccolo o medio formato, intimi, privi di sfondo paesaggistico, notturni e, soprattutto nella presunta ultima fase artistica, quasi dei monocromi dall’impianto geometrico, semplice ma modernissimo per l’epoca.

Tra i capolavori presenti in mostra, spicca la commovente intensità emotiva della Maddalena penitente (National Gallery of Art di Washington D.C), La lotta dei musici (J. Paul Getty Museum) che esprime con crudo realismo uno dei temi più cari al pittore francese, le scene di gruppo raffiguranti frammenti della vita popolare, così come di nuda realtà parla il Suonatore di Ghironda col cane (Musée du Mont-de-Piété di Bergues), anche questa tra le più rappresentative dell’opera di La Tour.

 

 

“Georges de La Tour. L’Europa della luce”

Milano, Palazzo Reale, Piazza Duomo 12

Dal 07.02.2020 al 07.06.2020

Orari: lu 14.30 – 19.30; ma-me-ve 9.30 – 19.30; gio-sa 9.30 – 22.30

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

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