Italia, Festa #senzamusica: i cantanti chiedono sostegno al Governo

Molti artisti e dipendenti del settore musicale si sono sentiti ignorati dal Governo italiano in questo delicato momento di riapertura e ripresa economica dopo i mesi di lockdown causati dalla pandemia. Il messaggio lanciato è molto chiaro: «Nessuno degli emendamenti al dl Rilancio che riguardano la Musica è stato segnalato per la discussione in Parlamento. Le istanze del nostro settore devono essere discusse e inserite per la conversione del Decreto. Chiediamo a gran voce che d’ora in avanti il Governo tenga conto delle reali esigenze di un settore che produce Cultura, contribuisce all’economia del paese e conta centinaia di migliaia di lavoratori che hanno diritto alla stessa dignità degli altri».

Con questa dichiarazione un grosso gruppo di artisti – da Irene Grandi, a Max Gazzè, fino a Vasco Rossi – si è mobilitato per chiedere al Parlamento di prendere in esame gli emendamenti del settore musica nel decreto Rilancio “ad oggi ignorati”; cosicché la Festa della musica (del 21 giugno) non diventi una festa #senzamusica.

Ogni artista o addetto ai lavori della musica, sta pubblicando su Facebook, Instagram, Linkedin e Twitter, un selfie scattato tenendo in mano un cartello con su scritto: nome, cognome, professione e l’hashtag #iolavoroconlamusica.
Nelle ultime settimane, secondo gli artisti, il Governo italiano ha dimostrato in rare occasioni di prendere in considerazione il settore dello spettacolo, accogliendo alcune istanze avanzate e ponendo il dl Rilancio come soluzione per la ripartenza. Il settore culturale produce il 16% del PIL e si è visto durante questa emergenza restituire indietro poco più dell’1% delle risorse stanziate. (Fonte ANSA).

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