Italia, un aiuto per lo spettacolo dal vivo con “Art Bonus”

In Italia sono tra le categorie più colpite dall’emergenza Covid-19, tra i primi a essere stati fermati e tra gli ultimi a poter ripartire, con inevitabili grandi limitazioni: sono gli artisti, tecnici e professionisti dello spettacolo dal vivo e i molti enti che ancora oggi non riescono a ripartire tra necessarie norme di sicurezza sanitaria e condizioni che, però, spesso non garantiscono neppure la copertura dei costi di produzione.

Nel pieno dell’emergenza è possibile sostenere il proprio “teatro” anche attraverso l‘Art Bonus, il meccanismo di credito di imposta del 65%. Attualmente possono ricevere donazioni Art Bonus gli enti di spettacolo riconosciuti dal FUS (Fondo Unico dello Spettacolo) appartenenti alle seguenti categorie: fondazioni lirico-sinfoniche, teatri di tradizione, istituzioni concertistico-orchestrali, teatri nazionali, teatri di rilevante interesse culturale, festival, imprese e centri di produzione teatrale e di danza, circuiti di distribuzione, complessi strumentali, società concertistiche e corali, circhi e degli spettacoli viaggianti.

Sul portale ufficiale sono registrati già 328 realtà con 727 raccolte fondi lanciate (su un totale di 4287). Di queste, 328 sono già chiuse perché si riferivano a stagioni musicali e teatrali passate, ma 399 sono aperte e cercano “mecenati” che desiderino sostenere istituzioni musicali e teatrali nel momento in cui la maggior parte delle produzioni sono ancora impossibili da realizzare. Inoltre, con la risoluzione N. 40/E del 15 luglio 2020 dell’Agenzia delle Entrate i voucher per spettacoli promossi dagli enti eleggibili all’Art bonus e annullati causa Covid-19 possono essere trasformati in erogazioni liberali a favore di quegli enti, ottenendo un credito di imposta pari al 65% dell’importo speso per l’acquisto dei biglietti. (Fonte ANSA)

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