La mia vita con Giampaolo Pansa

Un anno fa moriva il giornalista italiano Giampaolo Pansa. Ora la sua compagna, Adele Grisendi, ha pubblicato un libro La mia vita con Giampaolo Pansa (Rizzoli editore) che racconta, come avrebbe chiesto lo stesso giornalista, il loro amore sullo sfondo di un’Italia in profonda trasformazione.  E proprio questi cambiamenti, con riferimento sopratutto alla politica italiana,  tornano in ogni pagina del libro, che parla in prima battuta di un uomo e di una relazione, nata un po’ per caso e andata avanti per trenta anni in una concordia inconsueta, sorretta da un affetto mai scemato, anzi cresciuto tra dimostrazioni quotidiane di un amore quasi adolescenziale.

Il ritratto dell’uomo Pansa è quello di una persona allegra e impertinente – ricorda la compagna -, un po’ narcisista, a proprio agio nel trovarsi al centro dell’attenzione. Un uomo curioso fino all’ossessione, che sapeva inanellare domande una dietro l’altra senza sosta, in grado di raccontare gli eventi attraverso dettagli carpiti con il suo celebre binocolo, che altri non coglievano.

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