LAC: resi noti i risultati della stagione 2019/2020

La stagione 2019/2020 del centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura è stata pesantemente condizionata dalla pandemia. Dalla stagione dei record 2018/2019, con oltre 280’000 presenze, la pandemia ha dimezzato il pubblico, quasi 130’000, senza provocare gravi perdite finanziarie.

Attività stagione 2019/2020

Nel corso della stagione 2019/2020 si sono tenuti 461 eventi culturali e si sono ospitati 204 eventi privati che hanno portato al LAC 129’581 persone (rispettivamente 113’791 e 15’700), una cifra che corrisponde a circa la metà delle presenze medie delle stagioni precedenti.

L’impatto complessivo della pandemia sulla stagione si quantifica nell’annullamento di circa 500 eventi e attività per una stima di 120’000 mancate presenze.

Nelle arti visive, il MASI nella sede del LAC e la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati hanno accolto complessivamente 41’140 visite, con il museo che ha dovuto rinunciare alla mostra più importante prevista per la primavera Monet, Cézanne, Van Gogh… Capolavori della Collezione Emil Bührle, per cui si prevedeva un’affluenza di oltre 60’000 visitatori.

Le stagioni delle arti sceniche e della musica classica hanno registrato un andamento positivo fino all’interruzione, con rispettivamente 30’113 e 26’653 spettatori, e sono diversi gli eventi di punta nei cartelloni delle stagioni di LuganoInScena, LuganoMusica e dell’Orchestra della Svizzera italiana che sono stati cancellati: tra i quali le nuove produzioni teatrali (e le loro tournée), la danza e gli spettacoli comici, i Concerti di Pasqua con l’Orchestra Mozart, come pure la prima attesa edizione del festival di Pentecoste dell’OSI insieme alla violoncellista Sol Gabetta. Sono 59 gli spettacoli annullati, 11’000 i biglietti acquistati in prevendita e rimborsati e 30’000 gli spettatori persi se l’occupazione delle sale fosse stata quella media degli anni precedenti.

Le attività di mediazione culturale e gli eventi gratuiti negli spazi pubblici hanno totalizzato 31’868 presenze. Dopo il lockdown, LAC en plein air con circa 5’000 presenze limitate dalle normative sanitarie ha permesso una parziale ripartenza, oltre alla possibilità di lavorare con gli artisti del territorio e farli incontrare nuovamente con il pubblico. Per la mediazione culturale sono oltre 300 le attività sospese del ricco programma previsto da LAC edu, tra i quali la settimana di Concerti OSI per le scuole, per una partecipazione complessiva prevista di circa 19’000 presenze.

Infine il settore degli Eventi privati, che sino a febbraio stava vivendo un’ottima annata con già 204 eventi svolti e 15’790 presenze, ha subito la cancellazione di circa 140 eventi prenotati per una presenza stimata in almeno 10’000 ospiti.

Per quanto concerne la provenienza del pubblico, è cresciuto il tasso di visitatori provenienti da fuori cantone alle mostre del MASI, attestandosi al 74%, come pure quello degli spettatori di spettacoli e concerti, con rispettivamente il 13% e il 15%. Un aspetto particolare legato al periodo pandemico, concorre a questo risultato, cioè il turismo interno che dalla tarda primavera fino a fine estate ha portato in Ticino molti confederati che hanno visitato il LAC per la prima volta.

Digitale
Durante la sospensione dell’attività artistica, il LAC ha mantenuto il rapporto con il pubblico grazie al dinamismo dei suoi canali digitali, divenuti palcoscenico di una variegata offerta culturale, che ha generato oltre 610’000 visite uniche, confermando il ruolo di porta principale d’accesso del centro culturale, malgrado la perdita del traffico dovuto alla ricerca degli spettacoli in vendita e all’acquisto dei biglietti.

 

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