L’Assemblea e i progetti della Fondazione Claudia Lombardi

Si è tenuta ieri sera l’Assemblea costitutiva dell’Associazione Amici di Càsoro che ha lo scopo di “promuovere e sostenere i futuri progetti culturali multidisciplinari che verranno organizzati dalla Fondazione”. Un incontro molto seguito che si è tenuto nella sala che può ospitare 60-70 persone, sedute su sedie di cui subito colpisce l’eclettismo, tutte una diversa dall’altra. Come mai? Lo ha spiegato Claudia Lombardi nel corso del suo intervento: è il risultato dell’invito rivolto alla popolazione di portare una sedia. Così sono arrivate di varie fogge e materiali, di ogni colore e dimensione, una simpatica iniziativa che fa da specchio allo spirito comunitario che contraddistingue questi progetti rivolti agli artisti ma che possono ricavare linfa dalla partecipazione del pubblico. In effetti lo stabile, l’ex ostello di Figino, è avviato su una buona strada, tutti i posti di residenza e atelier sono occupati da una quarantina di creativi.

Non sembra un luogo per addetti ai lavori, un limite e un vantaggio, insieme, può essere visto nel decentramento, perché, si è notato, è frequentato da molta gente che vive nei dintorni, quindi si vanno ad animare culturalmente anche paesi che finora hanno poco goduto di queste possibilità. Claudia Lombardi ha descritto gli appuntamenti di avvio: lo scambio di libri e, immaginiamo, di opinioni, del mercoledì pomeriggio e le stagioni che si rivolgono ai bambini e, la sera, agli adulti. Il 24 marzo è stato invitato il Teatro Pan con la nuova produzione, Piccoli universi sentimentali. Mentre il 23 maggio è prevista una serata di poesia con Margherita Coldesina, Gilberto Isella e accompagnamento musicale. Il 7 giugno: Racconti di Zafferano, di e con Maria Pilar Pörez Aspa, dove l’attrice mentre narra cucinerà, in enormi padelle, il celebre piatto spagnolo, la paella, che poi sarà servita al pubblico, il perché di questo abbinamento (già frequentato teatralmente) è spiegato così: “mangiamo e parliamo con lo stesso organo” . A fine luglio ci sarà un weekend con la danza, il 20 settembre andrà in scena la lettura dal Fondo del sacco con Margherita Saltamacchia.

Alla fine di questa presentazione e, dopo l’aperitivo, Arianna Scommegna ha recitato il suo monologo La Molli, divertimento alle spalle di Joyce, un’esibizione di straordinaria efficacia interpretativa, sfaccettata attraverso un percorso di reazioni e sentimenti di una donna ora passionale, ora ironica, lamentosa e battagliera al tempo stesso, provocatoria, ammiccante e disperata, che rievoca il passato, amori e tradimenti di lei e del marito, amplessi e situazioni narrati senza lasciare molti spiragli all’immaginazione e ha il suo culmine nel suo “sì” gridato, un “si”, nonostante tutto, alla vita. Alcune perplessità si possono invece avanzare sull’adattamento testuale, libero rispetto all’originale, nella contestualizzazione geografica e temporale, ma con alcuni riferimenti fuorvianti che danno come risultato un ibrido, per amore di una divulgazione popolare a tutti i costi. Forse sarebbe stato meglio o usare la traduzione italiana dell’ultimo capitolo dell’Ulisse di Joyce, rivisitandola in una chiave linguistica più moderna (perché Dublino è proprio la chiave universale), oppure andare all’altro estremo, calando completamente il personaggio nella sua dimensione italiana (visto anche le tante allusioni alle canzonette…). Il pubblico si è divertito e ha applaudito a lungo. E, dopo, tutti a godere le zuppe casalinghe, in un altro momento di convivialità. Da qui si vede come Claudia Lombardi intende realizzare il suo progetto.

Manuela Camponovo

 

 

 

 

 

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