Lingua Madre, gli appuntamenti della settimana

Il palinsesto di Lingua Madre – capsule per il futuro prosegue con: The Sky over Kibera (11.05), film di Marco Martinelli; Eros (14.05), ultimo video artistico del progetto “Metastasis” di Gabriele Marangoni; Storying otherwise (15.05), creazione sonora di Daria Deflorian. I contenuti di Lingua Madre sono accessibili gratuitamente sul sito del LAC.

 

The Sky over Kibera

Martedì 11 maggio, dalle ore 20 alle 23

© Ph. Andrea Signori

Il film di Marco Martinelli, girato in uno slum di Nairobi, reinventa il capolavoro dantesco grazie a 150 bambini e adolescenti kenioti. Tre adolescenti di Nairobi offrono volto e voce a Dante, Virgilio e Beatrice: sono le guide che conducono lo spettatore nel labirinto di Kibera.

Attorno a loro un coro brulicante di corpi recita il tumulto dell’essere insieme a belve e dannati, ladri e assassini, diavoli e politici corrotti e poeti che indicano le vie della salvezza.

La proiezione sarà preceduta da un’introduzione del regista.

 

Eros (“Metastasis”)

Venerdì 14 maggio, dale ore 9

Il video artistico Eros chiude la trilogia di “Metastasis”, progetto ideato da Gabriele Marangoni, con la partecipazione di Caterina Nitto, ex attivista di Greenpeace, e di Jeton Neziraj, drammaturgo nato in Kosovo, tra gli autori più rappresentativi dei nuovi Balcani, fondatore della compagnia Qendra Multimedia.

 

Storying otherwise. Un altro modo di raccontare: le Camille e gli altri bambini del compost

Sabato 15 maggio, dalle ore 9

© Immagine: Andrea Pizzalis

La creazione sonora è a cura e con la voce di Daria Deflorian e il canto di Monica Demuru. Liberamente ispirato a Chthulucene. Sopravvivere su un pianeta infetto di Donna Haraway (Nero edizioni) il lavoro viaggia tra contenuti densi e importanti e suggestioni fantascientifiche leggere come le ali della farfalla monarca raccontata. Tra suoni naturali e la voce, che nel tempo dei brevi racconti prova a rendersi elemento, per conquistare una luminosa, rinnovata umanità.

«Abbiamo cercato – afferma Deflorian – grazie alla rispettosa drammaturgia di Lorenzo Conti di restituire il flusso denso, ricco, immaginifico, politico delle Camille e per ognuno dei tre podcast, che vanno vissuti come un unicum, abbiamo scelto una canzone che ci sembrava potesse corrispondere a quella leggerezza che ci aveva colpito, a quel non prendersi troppo sul serio nella serietà del proprio impegno. Le parole delle canzoni sono un ulteriore testo che si intreccia a quello della Haraway e che ci ricorda il complesso e fondamentale rapporto tra l’infanzia e il mondo adulto, il bisogno di vicinanza e di solidarietà e un senso del tempo circolare che unisce sempre e per sempre il passato al futuro. Abbiamo cercato con Emanuele Pontecorvo e Attilio Scarpellini, anche grazie al prezioso lavoro di Monica Demuru, un mondo di suoni che non commentassero il testo, ma sprofondasse a tratti l’ascolto in un altrove ora riconoscibile e tangibile e poco dopo incomprensibile e ombroso».

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