Lodi, il via al Festival della Fotografia Etica
È iniziata il 5 ottobre la decima edizione del Festival della Fotografia Etica di Lodi, sancendo un percorso che lo ha portato a essere un punto di riferimento riconosciuto all’interno del panorama europeo dei festival di fotografia.
Un percorso fatto di scelte che ne hanno plasmato un’identità precisa, forte, mossa dalla volontà di raccontare attraverso le immagini cosa succede, oggi, nel mondo. Con un obiettivo molto semplice: “creare un circuito virtuoso in grado di permettere alla fotografia di arrivare al pubblico e porre delle domande alle coscienze”.
La scelta è sempre stata quella di raccontare il mondo con immagini che possano parlare a un vasto pubblico, attraverso lo sguardo di fotografi pluripremiati a livello internazionale. A volte questo sguardo può essere crudo e privo di filtri, altre invece, viene mediato da una poetica visiva che smussa gli angoli della realtà per restituire comunque un’idea di speranza e condivisione. Il Festival è la conferma di come la fotografia sia il linguaggio principe della nostra epoca: raggiunge velocemente e con immediatezza la sensibilità di chi la fruisce, accendendo la lampadina della riflessione e della discussione.
Quest’anno la rassegna ha come obiettivo quello di «diffondere sempre di più il linguaggio fotografico e la sensibilità culturale che ne consegue, tra i non addetti ai lavori», annunciano Alberto Prina e Aldo Medichi, che insieme al Gruppo Fotografico Progetto Immagine, organizzano la manifestazione.
Sono ben 600 le opere, provenienti da tutto il mondo, candidate nel World Report Award 2019. La giuria di quest’anno è composta da diversi professionisti: Alberto Prina e Alfo Mendichi (Festival della Fotografia Etica), Rick Shaw (Ex Direttore del POY), Pierre Fernandez (Multimedia Content Managerper AFP), JonJones (Responsabile della Fotografia presso Tortoise Media).
VINCITORI:
Sezione Master
Darcy Padilla, con il reportage Dreamers, potentissimo portfolio sulla riserva indiana di Pine Ridge: considerato il posto più povero in America e dove la comunità sta lottando con il flagello dell’abuso di alcool e delle metanfetamine.
Sezione Spotlight
Senthil Kumaran Rajendran con il reportage Boundaries: Human and Tiger Conflict, che documenta il rapport tutt’altro che semplice tra le tighri e la popolazione in India: nelle ampie zone selvatiche in prossima dei santuari.
Sezione Short Story
Emile Sucke con il reportage Diagnosis, racconta un treno medico che viaggia in città remote e sottoservite in Siberia, garantendo così uno screening sanitario gratuito per la popolazione.
Sezione Student
Arne Piepke con il reportage Faith, Custom and Homeland, indaga la tradizione secolare e unica al mondo dei club dei tiratori in Germania e dei Festival che rafforzano il senso di comunità.
Per la nuova sezione World Italy, creata proprio per celebrare la decima edizione del Festival, vince Mariano Silletti, con Serra Maggiore.
Sezione Single Shot
Giulia Frigeri con la foto Surfin Iran, una menzione speciale nella stessa categoria va a Jo-Anne McArthur con la fotografia Raabia&Puppy.
Sezione No Profit
Premierà gli enti no profit Emergency con il reportage Zakhem – Ferite, La guerra a casa; Médecins du Monde Foundation con il reportage Unwanted pregnancies among Adolescent Girls in Ivory Coast; e Positive Change Can Happen con il reportage Living on a Dollar a Day: The lives and Faces of the World’s Poor.
Sezione Uno sguardo sul mondo
quattro mostre di altissima qualità: due realizzate con Agence France Press (AFP) e trattando temi dei gilet gialli in Francia e della carovana dei migranti in sud America, dell’Honduras al confine con gli USA a Tijuana. La terza mostra è del fotogrado Nick Hannes, con il reportage realizzato a Dubai per documentare le follie e paradossi di questa lussuosa oasi artificiale nel deserto. Marco Zorzanello, con il suo reportage di porta in Groelandia, nel Mar Morto, e nelle Dolomiti: aree che stanno subendo un cambiamento climatico forte.
Per maggiori informazioni sul Festival: www.festivaldellafotografiaetica.it