L’omaggio della e.s. teatro a Friedrich Dürrenmatt

Il boia vive in eterno. Finora ho combattuto con le armi che son degne di un uomo, con le armi dello spirito: ero un Don Chisciotte che muoveva con una prosa corretta contro una belva malvagia. (Friedrich Dürrenmatt)

Da sin. Roberto Albin ed Emanuele Santoro in “Omaggio a Dürrenmatt”, 09.11.19. 

Emanuele Santoro Roberto Albin hanno accompagnato gli spettatori de ilCortile nel cupo, ma anche ironico e profondo mondo dello scrittore e drammaturgo svizzero Friedrich Dürrenmatt. Nessuna scenografia, solo la musica (eseguita da Roberto Albin), il potere evocativo del racconto, e la capacità recitativa dei due attori: sono questi gli ingredienti di un recital tanto semplice quanto d’effetto e vincente.

Un sorprendente dialogo tra uno scrittore e un boia è Colloquio notturno con un uomo disprezzato, tratto dai radiodrammi. Una chiacchierata paradossalmente galante tra uno scrittore che ha combattuto per la libertà e un assassino dal linguaggio forbito e di “raffinate” maniere. Questi, introdottosi nella stanza della vittima, discorre di giustizia, potere e libertà. E ancora, sulla forza della cultura e dei libri, tematiche che il boia conosce assai bene dato che le sue vittime sono sempre più intellettuali: «al giorno d’oggi ho da fare soprattutto con gente colta», confida allo scrittore, che subito ribatte che «è un bene che almeno la cultura sia nuovamente qualcosa di pericoloso». Lo scrittore accetta il suo destino perché sa che non può opporre resistenza, mentre il boia, conscio che l’ordine che gli è stato imposto è ingiusto, pone fine alla vita del primo consapevole però anche del fatto che non potrà uccidere le sue idee. Nel finale, l’assassino afferma: «Il suo corpo posso prenderlo, signore, è destinato ad essere preda della violenza, perché tutto ciò che diventa polvere le è sottomesso, ma su ciò per cui lei ha combattuto non ho alcun potere, perché non appartiene alla polvere».

Nel Tunnel, tratto dai racconti, protagonista è invece un ragazzo inconsapevole, in viaggio su un treno che presto assume i tratti di un incubo ad occhi aperti. Minuto dopo minuto, chilometro dopo chilometro, il panciuto ragazzo si rende conto che la galleria che sta percorrendo non sembra mai finire. Il tempo scorre ma lo scenario è lo stesso, e i viaggiatori continuano imperterriti le loro attività: una ragazza è intenta a leggere un romanzo, mentre un signore gioca a scacchi da solo. Se questi sono perfettamente calmi perché non comprendono l’imminente catastrofe, il protagonista inizia a innervosirsi, capendo che quel viaggio ha qualcosa di irreale. Scoprirà così dal capotreno che sia il conduttore della locomotiva sia l’addetto al bagagliaio erano scappati. Ormai è troppo tardi, e quando il controllore gli chiede cosa possono fare, precipitando nell’abisso, risponde soltanto con un agghiacciante «Niente». Questo è il destino di chi ha incondizionata fiducia in chi li guida (e governa) senza avere la minima idea di dove li stiano conducendo.

La replica di Omaggio a Dürrenmatt si terrà questo pomeriggio, alle 17.00, a ilCortile di Viganello (via Boscioro 18). Si segnala che vicino al teatro si trova un ampio parcheggio.

Lucrezia Greppi

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