“Modigliani e l’avventura di Montparnasse” a Livorno

L’esposizione Modigliani e l’avventura di Montparnasse – La Collezione Jonas Netter (Museo della Città di Livorno dal 7 novembre 2019 al 16 febbraio 2020), curata da Marc Restellini con il coordinamento di Sergio Risaliti, offre al pubblico l’occasione di ammirare ben 14 dipinti e 12 disegni di Modigliani raramente esposti al pubblico.

Amedeo Modigliani (1884-1920) è sempre stato legato a Livorno, tanto da ritornarci più volte nel corso della sua breve vita: qui era nato, qui si era formato artisticamente studiando i macchiaioli, e qui si era ammalato per la prima volta gravemente ed era riuscito miracolosamente a guarire fino alla partenza per Parigi, centro nevralgico della scena e del mercato artistico, dove ebbe modo di esprimere il suo straordinario talento.  Nella Ville Lumière, immergendosi nell’avanguardia artistica di allora, il pittore aveva trovato l’energia necessaria per essere invincibile, come artista, come demiurgo e come detentore di verità e di conoscenza, alla pari dei più grandi del suo tempo. Era quasi riuscito a nascondere a sé stesso la malattia, la dipendenza, l’inesorabile destino. La sua cultura, la sua erudizione, il suo talento, il suo fascino e il suo carisma fecero il resto.

A. Modigliani, Jeune fille rousse, 1919.

Per celebrare il centenario della morte del pittore, saranno eccezionalmente riuniti nelle sale del Museo della Città, i dipinti e disegni appartenuti ai due collezionisti più importanti che lo hanno accompagnato e sostenuto nella sua vita: Paul Alexandre, primo fra tutti, che era al centro di un legame tra Livorno e Parigi, che lo ha sostenuto al suo arrivo a Parigi e che lo ha aiutato nel progetto scultoreo delle Cariatidi oltre che durante i suoi ritorni a Livorno nel 1909 e 1913; e Jonas Netter, che ha riunito, come un esperto e geniale collezionista, i più bei capolavori del giovane livornese.

Tra le opere in mostra sarà visibile il ritratto Fillette en Bleu del 1918, opera di grandi dimensioni che raffigura una bambina di circa 8-10 anni il cui vestitino e il muro retrostante sono dipinti di un delicato colore azzurro, in un ambiente ricolmo di dolcezza e innocenza; il ritratto di Chaïm Soutine del 1916, suo caro amico durante gli anni parigini più difficili, seduto con le mani appoggiate sulle ginocchia, dove si percepisce la grande sintonia tra i due e la stima che Soutine provava per  Modigliani; il ritratto Elvire au col blanc dipinto tra il ’18 e il ’19 raffigurante la giovane Elvira, ritratta da Modigliani ben quattro volte, due da vestita e due nuda, conosciuta ed ammirata a Parigi per la sua folgorante bellezza e per il suo caldo temperamento italiano; il ritratto Jeune fille rousse del 1919, che ritrae la bella Jeanne Hébuterne di tre quarti mentre si rivolge allo spettatore in un atteggiamento pieno di naturalezza ed eleganza e capace di catture l’attenzione con suoi profondi occhi azzurri. Dei disegni si possono ammirare alcune Cariaditi tra i quali la Cariatide (bleue) del 1913Il disegno appartiene al secondo ciclo che, a differenza del primo – costituito da studi per sculture ispirate all’arte primitiva – non è uno schizzo preparatorio, ma un’opera a sé stante dove la figura femminile è più rotonda e voluttuosa con contorni più sfumati e colorati.

Insieme alle opere di Modigliani saranno esposti, inoltre, un centinaio di altri capolavori, anch’essi collezionati da Jonas Netter a partire dal 1915, opere rappresentative della grande École de Paris. Tra queste si potranno ammirare i dipinti di Chaïm Soutine come L’Escalier rouge à Cagnes, La Folle, L’Homme au chapeau e Autoportrait au rideau, eseguite dal 1917 al 1920, che ben rappresentano la poetica dell’artista e la sua maniera di rappresentare la realtà in modo atemporale e come espressione di tragedia interiore. Nell’Autoritratto, in particolare, Soutine si mette alla prova nel ritrarsi come i grandi artisti del passato, che tanto ammirava, in una posa quasi anonima e con lo sguardo senza rughe ma preoccupato, con le mani fuori dal campo, la cui faccia, emerge da una sciarpa verde; opere di Maurice Utrillo come Place de l’église à Montmagny, Rue Marcadet à Paris, Paysage de Corse, dipinti dove gli spazi sono sereni e dove tutto è calmo e silenzioso, dove nulla traspare dei suoi soggiorni negli ospedali psichiatrici per tentati suicidi legati alla dipendenza dall’alcol; opere di Suzanne Valadon come le Trois nus à la campagne, con donne nude in aperta campagnatema molto caro a Renoir e a Cézanne oltre che ad Andrè Derain che con Le Grand Bagneuses ha realizzato un’opera considerata uno dei capisaldi dell’arte moderna e dipinti come St.tropez e Portrait d’homme (Jonas Netter) di Moïse Kisling, artista polacco che ci ha lasciato uno dei ritratti più emblematici del collezionista Jonas Netter.

 

Modigliani e l’avventura di Montparnasse

Dal 07.11.19 al 16.02.2020

Livorno, Museo della Città, Piazza del Luogo Pio

Orari e informazioni: ma-do ore 10-19 | +39 0586 824551 | museodellacitta@comune.livorno.it

Organizzatori: Comune di Livorno, Istituto Restellini di Parigi, Fondazione Livorno. 

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