Natale, il giorno della gioia di Dio e della la pace per gli uomini di buona volontà

Quando, ormai duemila anni or sono, Dio adempì il misterioso disegno dell’Incarnazione del Suo Figlio Unigenito, trovò alcune persone pronte e disposte a collaborare, ma non solamente perché Egli se le era preparate e ricolmate di doni di grazia e di natura, ma per la loro disponibilità concreta a entrare nel Suo disegno o nella Sua volontà. Trovò Maria e trovò Giuseppe, trovò anche Zaccaria, seppur imperfetto nella fede, nonostante fosse ritenuto giusto. In seguito trovò i Magi, Simeone ed Anna al Tempio. Per tutti gli altri uomini della Terra la storia scorreva come se niente fosse accaduto. Eppure nulla di più importante era mai accaduto dopo la creazione del mondo.

Al momento della nascita, a Betlemme, del Verbo fatto Carne, chiamato da Giuseppe con il nome di Gesù in obbedienza all’annuncio ricevuto in sogno, gli Angeli annunciano una grande gioia. Di chi era la gioia? Noi penseremmo subito degli Angeli e per gli uomini, invece la gioia era di Dio. Per gli uomini ci fu, e si rinnova in continuazione, l’annuncio della pace, se di buona volontà.

Analizziamo il motivo della gioia di Dio e della pace per gli uomini di buona volontà. In Dio la gioia è stabile e a Lui connaturale; però la Sua creazione di cui si era tanto compiaciuto, in realtà non gli apparteneva più, perché per un altro attributo connaturale a Dio, la libertà, l’uomo e la donna creati a Sua immagine si sono offerti all’Altro, all’Avversario e Nemico di Dio. Nella Sua paziente attesa Dio trovò in seguito qualcuno disposto a rivolgersi con l’obbedienza della fede verso di Lui e con questi intrecciò un’Alleanza d’Amore che permise a questo Suo disegno di avviarsi e di avanzare. E però, se non ci fossero stati sulla breccia grandi intercessori, come Abramo, Mosè e i Profeti, uomini che nella libertà a rischio della propria vita, sostenevano questo disegno, che ne sarebbe stato della Sua creazione? Risulta dalla Scrittura che più volte Dio “fu tentato” di distruggerla. Ecco perché la gioia di Dio era grande e perfetta, quando prese un Corpo umano che legò indissolubilmente a Sé e con questo Corpo salvò la Sua opera, l’Umanità intera e il Suo disegno d’Amore: quale gioia più grande per Dio?

E ora come affrontiamo la celebrazione di questo Natale? Prestando attenzione agli inviti di Dio rivolti personalmente a ciascuno di noi oppure vivendo in superficie la festa e lasciando però che tutto scorra, quasi niente fosse così come è stato per il mondo in quell’Unico giorno del Suo Natale? Fermiamoci in silenzio a considerare il grande Mistero, ma anche a sentire gratitudine per chi ha favorito il realizzarsi di questo disegno e diamo anche noi il nostro assenso a Dio per entrare e gustare la Sua gioia.

Suor Eliana, piccola sorella di Maria,
Eremo della Trasfigurazione, Collepino, Spello

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