Nell’universo sentimentale di Antonio Catalano

Antonio Catalano è noto anche da noi, spesso invitato al Festival di narrazione di Arzo con le sue particolari installazioni di “armadi sensibili”. Ora è tornato nel Ticino come regista della nuova produzione del Teatro Pan che ha debuttato ieri pomeriggio nella sede luganese della compagnia, protagonista Cinzia Morandi. Lo spunto di Piccoli universi sentimentali, come Catalano ha spiegato prima dello spettacolo, gli è stato suggerito dal semplice disegno di un bambino dove c’era un cielo con uccelli e un mare con pesci, ma dove gli uccelli assomigliavano un po’ ai pesci e viceversa e così ecco un mondo capovolto dove terra e cosmo si confondono e si scambiano, con l’utilizzazione di quegli elementi della natura che sono sempre stati fondanti per la concezione teatrale dell’artista.

Arriva un personaggio strano, curioso che porta il suo armamentario, un armadio a quattro sportelli sulle spalle e un ombrello a cui appendere frutta e verdura, in mano una melograna che, con i suoi satelliti-semini e l’aiuto di alcuni piccoli o più grandicelli spettatori, costituirà una mini-cosmologia sul pavimento e una sorta di magico mandala. Ma intanto, il personaggio apre uno sportello ventoso che lo sbatte di qua e di là, raccoglie una banana-luna; nel secondo troverà la risata, il terzo tossicchia e il quarto è quello del pianto. Patata, limone, cipolla (che fa piangere), il peperone (rosso che diventa anche naso o bocca clownesca), con i quali gioca, formeranno le stelle. Gioca anche a livello musicale suonando delle foglie, ad esempio, che sono anche ali, secondo l’ispirazione di una fantasia infantile. E poi il tubo-telescopio e piccoli tubicini che alla fine saranno distribuiti tra il pubblico, servono per guardare, osservare il mondo come ha sempre avuto bisogno di fare l’uomo, con scienza e meraviglia, e sono anche uno strumento per produrre suono, l’ululato della natura-lupo. Catalano ha sempre animato d’immaginazione le cose semplici del quotidiano, quelle che vediamo, quelle che mangiamo, quelle che sentiamo. Dal cielo alla terra i frutti cadono e seminano e disegnano. Così in modo elementare e spontaneo, sul pavimento, come detto, senza bisogno di troppe indicazioni, afferrando subito il concetto, anche i bambini hanno contribuito a creare una immagine, con i frutti colorati, circondati da semini bianchi. Il grande diventa piccolo e il piccolo diventa grande… Cinzia Morandi, senza parole, è brava, stralunata nel modo giusto per conquistare il riso, l’incanto, la partecipazione dei piccoli e degli adulti che hanno ritrovato queste capacità.

Lo spettacolo sarà replicato sabato, 8 dicembre, alle ore 11, nello spazio del Teatro Pan. Piuttosto piccolo, quindi prenotate: 091 9226158 o prenotazioni@teatro-pan.ch.

Ricordiamo altri appuntamenti per i bambini e famiglie: Il piccolo clown, 16 dicembre, ore 16 al Teatro Foce. Quest’anno non ci sarà la consueta rassegna Il maggiolino, per cause di forza maggior della compagnia, ma al Teatro Pan avremo il 13 marzo la ripresa de Il giardino di Gaia (ore 16), l’11 maggio (ore 16 30, Teatro Foce) la replica di Piccoli universi sentimentali e domenica 12 maggio, stessa ora, stesso luogo: Susina con il Teatro delle Marionette degli Accettella, torneremo ad occuparcene.

Manuela Camponovo

   

 

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