Palazzo Pitti riapre al pubblico con il benvenuto di Eike Schmidt

Palazzo Pitti a Firenze, l’antica reggia medicea. 

Il complesso museale di Palazzo Pitti, dopo due mesi e mezzo di lockdown, riapre oggi al pubblico, una settimana dopo l’apertura dell’attiguo Giardino di Boboli. Ad accogliere i primi visitatori è stato il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, il quale ha ricordato le due mostre in corso: La grandezza dell’universo, la prima grande monografica dedicata alla pittrice seicentesca Giovanna Garzoni, e Ai piedi degli dèi, l’esposizione dedicata alle antiche calzature ed all’influenza del loro stile sul cinema e la moda contemporanea. La prima mostra, a cura di Sheila Barker, è sita nell’Andito degli Angiolini; la seconda, a cura di Lorenzo Camin, Caterina Chiarelli e Fabrizio Paolucci, è accolta nel Museo della Moda e del Costume. Sono inoltre visitabili le collezioni della Galleria Palatina, con i dipinti rinascimentali, e della Galleria d’arte moderna, con opere dell’Ottocento e del Novecento. Gli spazi del Tesoro dei Granduchi e del Museo delle Porcellane in cui, per ragioni architettoniche e logistiche, non è possibile garantire il rispetto delle regole sul distanziamento sociale, per il momento sono chiusi.

Eike Schmidt, a margine della riapertura di Palazzo Pitti, ha lanciato un appello: «Credo che il momento sia giunto: i musei statali compiano un atto di coraggio e restituiscano dipinti alle chiese per i quali furono originariamente creati. Il caso forse più importante di un capolavoro sottratto al suo contesto originale si trova proprio agli Uffizi: la Pala Rucellai di Duccio di Buoninsegna, che nel 1948 fu portata via dalla basilica di Santa Maria Novella». Secondo Schmidt «il modo più concreto per ripristinare il principio del “museo diffuso”, secondo la felice espressione di Antonio Paolucci, è che i musei statali comincino a riportare nei luoghi sacri i dipinti che per essi furono creati». Nella loro sede originale ritroverebbero il giusto contesto architettonico-spaziale e il rapporto con le altre opere d’arte, con una “valorizzazione virtuosa” dal punto di vista storico e artistico. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi ha inoltre annunciato la necessità di «istituire il prima possibile un ordine professionale per guide turistiche ed educatori museali. Questa categoria dovrebbe essere inclusa in un ordine ufficiale, come avviene per i medici e le altre categorie che svolgono una importante funzione sociale: solo così possiamo garantire la buona salute del settore turistico».

All’interno di Palazzo Pitti valgono tutte le norme nazionali e regionali per contrastare la diffusione del coronavirus. In particolare, è vietato l’ingresso a persone con temperatura corporea oltre 37,5 gradi, che sarà misurata con idonei strumenti prima dell’accesso; è obbligatorio l’uso di mascherine CE a copertura della bocca e del naso, durante tutta la permanenza all’interno del palazzo; è necessario mantenere la distanza interpersonale di almeno 1,80 m; sono vietati assembramenti di ogni genere; i gruppi non possono eccedere il numero di 8 persone, e sono tenuti a rispettare sempre la distanza interpersonale; le guide turistiche devono sempre utilizzare il sistema whisper (microfono e auricolari), indipendentemente dal numero dei componenti del loro gruppo. Per consentire una corretta sanificazione delle sale, Palazzo Pitti sarà aperto dalle 8:30 alle 13:30; l’ultimo ingresso è alle 12.30. Coloro che acquistano il biglietto di ingresso a Palazzo Pitti entro le ore 8.59 e accedono nella prima fascia oraria nei musei (dalle 8.15 alle 9.25) hanno diritto a una riduzione del 50% sul prezzo del biglietto.

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