Piazzaparola con Emma Bovary entra nel salotto “buono”
Manuela Camponovo
La principale novità dell’ottava edizione di Piazzaparola, presentata questa mattina, consiste nella collaborazione con il LAC, un rapporto che prospetta vantaggi reciproci. Come sottolineato dall’on. Roberto Badaracco, Responsabile del Dicastero Cultura, Sport ed Eventi Città di Lugano e da Michel Gagnon, Direttore del LAC, da una parte, per la manifestazione, c’erano difficoltà di risorse e una maggiore esigenza di visibilità, dall’altra, per una struttura che si muove in ambito multidisciplinare, si constava la mancanza di un adeguato spazio dedicato alla letteratura ed è anche in questa direzione che, è parso di capire, si vuole lavorare di più nel futuro.
Yvonne Pesenti Salazar, presidente e direttore artistico, è entrata poi nel merito tematico del festival letterario che si svolgerà dal 24 al 28 ottobre. Al centro, come spina dorsale degli eventi, in passato, c’era un classico in dialogo con autori contemporanei e, negli ultimi anni, un personaggio letterario che ha segnato l’immaginario collettivo, Don Chisciotte, Don Giovanni. Adesso tocca a: Emma Bovary e le altre. Le donne che leggono sono pericolose. Bovary, che “non è un aggettivo ma una sindrome”, l’eroina romantica, adultera e suicida. Traviata e messa all’indice perché lettrice di troppi romanzi, cattivi romanzi… E quindi il discorso generale si allarga a quello sociale della lettura femminile, le donne sono le più forti lettrici, sostengono l’editoria, ma questa attività un tempo era stigmatizzata. Le borghesi, confinate negli ambienti domestici, evadevano leggendo, attività giudicata pericolosissima, perché la lettura diventava strumento di emancipazione.
L’ottocentesca figura archetipa, in una serie di incontri, viene dunque messa in relazione con donne che scrivono, che pubblicano, che studiano altre donne e le loro motivazioni. Ma il 24 s’inizia, nell’atrio del LAC, dal passato. Il soggetto, Madame Bovary, nella letteratura, nella pittura, nella musica, sarà sviluppato dallo storico Alberto Mario Banti (ore 18), seguito dalla francesista Daria Galateria e dalla scrittrice Marta Morazzoni (ore 19); la serata, condotta da Giuseppe Clericetti, sarà completata da brani musicali. Si entra in un discorso più psicologico con Leggere ti cambia la vita (il 25 dalle 18) e gli interventi di Isabella Bossi Fedrigotti in dialogo con Moira Bubola, seguita da Silvia Vegetti Finzi e Simona Sala. Dalla lettura alla scrittura (26, sempre nell’atrio del LAC, a partire dalle 18): Scrivere ti cambia la vita con Dacia Maraini e Sandra Petrignani (ciascuna in dialogo con Paolo di Paolo). Il 27 (ore 17.30, Sala 4) si affronterà invece l’editoria con la serata condotta da Rossana Maspero: Fare libri. Una vocazione femminile, che avrà come ospiti Emilia Lodigiani (Iperborea) e Daniela di Sora (Voland Edizioni). Questo appuntamento sarà seguito da un omaggio a Inge Feltrinelli con la proiezione di un documentario. Scrivere in giallo (28, ore 11) vedrà Andrea Fazioli dialogare con Alessia Gazzola (medico-giallista) e Rosa Teruzzi (inventrice della fioraia detective). La poesia delle donne avrà l’intervento di Patrizia Valduga, intervistata da Stefano Vassere, con letture di Antonio Ballerio (dalle ore 17.30)
Ma come tradizione Piazzaparola farà anche le sue incursioni nelle altre tre svizzere, tedesca, francese, romancia. Incontri curati dalla codirettrice artistica Natascha Fioretti. Quindi torniamo al 27 con Noëmi Lerch (ore 11) e Noëlle Revaz (ore 16, ambedue nella Sala Refettorio), la prima ha firmato La contadina, storia di una donna che si è battuta contro le convenzioni per frequentare la scuola di agraria (prima di lei, la “contadina” era solo la moglie del “contadino”…); della seconda ricordiamo Cuore di bestia, un romanzo coraggioso, situato anche in questo caso in un ambiente contadino. Il secondo appuntamento del Focus Schweiz, Suisse, Svizra sarà il 28, dalle ore 14.30 con tre ospiti: Simone Müller che si è dedicata all’emigrazione in Inghilterra delle ragazze alla pari: Eveline Hasler, celebre autrice di L’ultima strega; la romancia Leta Semadeni, recente la traduzione in italiano di Tamangur.
Al fianco di questo già ricco programma, si collocano una rassegna cinematografica, a cura di LuganoCinema ’93, con quattro titoli a partire dal 16 ottobre nella sala dell’Iride ed un percorso espositivo, un estratto di dieci biografie di donne, che fanno parte del progetto (che ne contiene una novantina) degli Archivi Riuniti delle Donne Ticino: Impronte. Scrittura femminile in Ticino tra Otto e Novecento. Tra i nomi rappresentativi: Anna Gnesa, Alina Borioli, Anita Calgari, Iva Cantoreggi… Una seconda mostra, nell’ex Macello, è stata creata dagli allievi del CSIA che si sono ispirati al tema di Piazzaparola: Le donne che leggono sono (ancora) pericolose?
Il programma completo lo trovate qui: LACPiazzaparola18 PROGRAMMA