Pornografia ecologica

Orio Galli - "Portapenne, portapene"

Con questo titolo la RSI ha mandato in onda nel telegiornale della sera di venerdì 22 novembre un servizio filmato a cura di Massimo Isotta da Ginevra, seguito subito da un’intervista in diretta dagli studi di Comano a una giovane sessuologa esperta in materia. Non è che in fatto di sesso si sia visto molto. Tutt’altro. Certo che, dopo la pornografia hard e quella soft (tutte ormai prevalentemente virtuali, anche se poco virtuose) sentir parlare di pornografia ecologica da ben quattro sole donne… Ma i maschietti dove sono finiti? Capisco come di questi tempi il verde at–tiri…, soprattutto le femminucce. Ma mica tutte andranno in camporela solo per margheritine. In fatto poi di pornografia e della sua definizione rispetto all’erotismo consiglio di andare a cercare in biblioteca o in internet alcuni magistrali interventi di Umberto Eco.
Da parte mia sono comunque più interessato ad altri aspetti ecologici. Ricordo quando Mario Botta definì pornografica, alla sua apertura, l’Area di servizio autostradale di Bellinzona sud. Poi, anche al «nostro», ormai divenuto mondialmente celebre scivolò almeno una volta la frizione. Con una gasata fuori scala dalla quale partì il Casinò di Campione d’Italia. Struttura architettonica definita da persone autorevoli e competenti un vero «eco mostro» in–urbano. Anche se oggi, la più grande pornografia starebbe secondo me, più che nel vuoto Casinò, nel vuoto pneumatico della politica italiana. E nell’ingloriosa fine che starebbe facendo fare la Repubblica a noi vicina alla sua enclave. Ma per il resto dobbiamo sentirci fortunati. Anche noi ticinesi abbiamo ora la nostra Greta.

Orio Galli

Nota del 26 novembre: il titolo del servizio del Telegiornale del 22.11 era in realtà Pornografia etica.

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