Prima assoluta per “C’era una volta la tempesta” a Bellinzona

Arriva al Teatro Sociale di Bellinzona il monologo “C’era una volta la tempesta” di Flavio Stroppini. Si tratta di una prima assoluta, nelle date di martedì 15 e mercoledì 16 dicembre, con due spettacoli, alle 18:30 e alle 20:45.

“C’era una volta la tempesta” mescola l’opera del bardo inglese alle gesta dei pirati Mazzarditi del lago Maggiore (1400). Un testo originale e divertente, scritto in un farsesco linguaggio simil-shakespiriano, accompagnato da canzoni folk (italiano e dialetto) appositamente composte ed eseguite live.

LA STORIA. I temi de “La tempesta”, ultima opera di Shakespeare, sono libertà e prigionia, avidità, potere e magia. Sono gli stessi temi che ruotano attorno alla storia dei cinque fratelli Mazzarditi, definiti pirati, che nel 1400 cercarono di costruire una loro repubblica sul Lago Maggiore. I fratelli di Cannobio sono i protagonisti di una delle più grandi ribellioni contro il dominio di un’autorità (alla loro epoca Milano). I Mazzarditi resistettero in un castello (nei pressi di Cannero), su un isolotto nel Lago Maggiore a qualche decina di metri dalla riva. Oggi non mancano le leggende che parlano di echi di catene, urla di guardie e fuochi che illuminano le notti dove una ciurma di pirati sanguinari, capi di una banda di “bravacci” dispotici, tornano a farci rivivere le loro avventure. È così che cercando di raccontare la storia di Prospero, di Miranda, di Antonio, di Trinculo, di Calibano, dello spirito dell’aria Ariel e del cantiniere perennemente ubriaco Stefano -molto simile a lui- un cantastorie si trova “quasi” obbligato a metterle in relazione con quella dei pirati Mazzarditi e alla loro ricerca di libertà, così contemporanea al nostro vivere oggi. In questo modo, simile alla narrazione orale dei vecchi cantastorie, si raccontano i cinque atti de “La tempesta” mescolati con la storia dei pirati Mazzarditi, così vicini all’opera di Shakespeare da pensare che forse il bardo si sia ispirato anche a loro.

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