Quadriennale di Roma, l’edizione 2020 sarà “fuori” dagli schemi

La prossima edizione della Quadriennale di Roma si svolgerà dal 29 ottobre 2020 al 17 gennaio 2021 al Palazzo delle Esposizioni a Roma. L’edizione 2020, a cura di Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol, proporrà una nuova immagine dell’arte contemporanea italiana a livello internazionale; il titolo, “Fuori”, è emblematico della prospettiva proposta dai curatori: è un invito a pensare fuori dagli schemi, a prendere una posizione eccentrica e decentrata; un’esortazione a superare i confini tra arti visive e altre discipline per produrre un panorama multigenerazionale e multidisciplinare; un appello a uscire dal recinto autoreferenziale in cui l’arte contemporanea e le sue istituzioni spesso si chiudono e si aprono a pubblici diversi e aree di produzione culturale.

Per la Quadriennale d’arte 2020, i curatori hanno selezionato 43 artisti, che si sono confrontati con diversi campi disciplinari, come danza, musica, teatro, cinema, moda, architettura e design. Gli artisti selezionati sono: Alessandro Agudio, Micol Assaël, Irma Blank, Monica Bonvicini, Benni Bosetto, Sylvano Bussotti, Chiara Camoni, Lisetta Carmi, Guglielmo Castelli, Giuseppe Chiari, Isabella Costabile, Giulia Crispiani, Cuoghi Corsello, DAAR – Alessandro Petti, Sandi Hilal, Tomaso De Luca, Caterina De Nicola, Bruna Esposito, Simone Forti, Anna Franceschini, Giuseppe Gabellone, Francesco Gennari, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Diego Gualandris, Petrit Halilaj e Alvaro Urbano, Norma Jeane, Luisa Lambri, Lorenza Longhi, Diego Marcon, Raffaela Naldi Rossano, Valerio Nicolai, Alessandro Pessoli, Amedeo Polazzo, Cloti Ricciardi, Michele Rizzo, Cinzia Ruggeri, Salvo, Lydia Silvestri, Romeo Castellucci Socìetas, Davide Stucchi, TOMBOYS DON’T CRY, Maurizio Vetrugno, Nanda Vigo, Zapruder.

Il programma della mostra comprende una serie di eventi in ​​cui lo storico dell’arte e scrittore Luca Scarlini presenterà fatti e protagonisti poco noti dell’arte italiana del XX secolo e li metterà in relazione con i temi che permeano le opere esposte. A firmare il percorso alternativo della mostra è l’artista/architetto Alessandro Bava, che ha ideato un progetto di allestimento e display della mostra che ripensasse Palazzo delle Esposizioni, proponendo un percorso rinnovato, mirato a disorientarne la percezione tradizionale, offrendo una lettura critica del palazzo in dialogo con la sua storia e la museografia italiana del XX secolo.

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