Raffaello, le celebrazioni per il Divin pittore

Raffaello Sanzio, Autoritratto 1504-1506, Galleria degli Uffizi, Firenze – particolare.

 

MiBACT

Il Ministero per i Beni e le Attività culturali per il Turismo ha inaugurato questa mattina le celebrazioni per il cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio, avvenuta a Roma il 6 aprile 1520, posando un mazzo di fiori sulla sua tomba al Pantheon. Insieme, disegni e fiori di carta fatti dai bambini, con la scritta “Andrà tutto bene”. Per ricordare e omaggiare il genio dell’arte rinascimentale sono state attivate diverse iniziative culturali online, in attesa di poter ammirare dal vivo i capolavori di Raffaello, quando l’emergenza sanitaria sarà conclusa e i musei potranno aprire le loro porte ai visitatori.

Il viaggio alla scoperta del Maestro urbinate inizia con un video realizzato da MiBACT e proposto sul suo canale YouTube, Raffaello 1520 – 2020: si tratta di un un racconto intimo e appassionato del rapporto personale e professionale di esperti e studiosi di fama del Divin pittore, incentrato sul tema che più di ogni altro fu al centro dell’opera di Raffaello, l’amore. Il video in cui storici dell’arte, critici e restauratori si alternano nella narrazione, è aperto da un appassionato ricordo da parte del professore e storico dell’arte Claudio Strinati del pittore urbinate e delle circostanze della sua morte, così come raccontate da Giorgio Vasari e nelle cronache dell’epoca. Il direttore dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Marco Ciatti, illustra il rapporto di Raffaello con la tecnica, l’amore verso il proprio lavoro e i materiali della pittura, e l’equilibrio raggiunto tra capacità tecnica e doti stilistiche, raggiunto con un’apparente facilità che nasconde invece un lavoro duro e faticoso. La direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, confessa quanto Raffaello sia stato dirompente per la sua esperienza professionale, un artista che ha coinvolto gran parte della sua vita e autentico filo rosso della sua formazione. Il restauratore e storico dell’arte Antonio Forcellino sottolinea la bellezza raffaellesca, che ci parla di un mondo felice, armonico, compassionevole e appagante. La scrittrice Melania Mazzucco ricorda quanto per Raffaello l’amore sia l’unico Dio, più importante di Giove o di Marte, mentre la curatrice della mostra alle Scuderie del Quirinale, Marzia Faietti, evidenzia quanto per amore dell’arte il pittore intraprese uno studio faticosissimo senza mai tradire la fatica. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, prende spunto dai ritratti di Angela e Maddalena Doni per ricordare quanto l’amore sia importante anche in questo difficile momento all’interno dei nuclei familiari, mentre un altro curatore della mostra al Quirinale, Matteo Lanfranconi, sottolinea che l’amore per la cultura e per il mondo antico guidarono l’opera di Raffaello. Il video si conclude con le riflessioni di Mario De Simoni, presidente delle Scuderie del Quirinale, che ripercorre quanto Raffaello sia attuale e incida anche nei rapporti fra gli Stati e le diverse culture: questo artista, ad esempio, è sempre stato particolarmente amato dai russi, al punto che una sua opera, La Madonna Sistina conservata a Dresda, era presente in copia nelle stanze di Tolstoj e Dostoevsky.

 

Scuderie del Quirinale

La mostra Raffaello 1520-1483 alle Scuderie del Quirinale di Roma, con oltre duecento capolavori tra dipinti, disegni ed opere di confronto, e originariamente in programma dal 5 marzo al 2 giugno 2020, è stata sospesa a causa delle misure di prevenzione legate al coronavirus. La grande esposizione monografica, che avrebbe dovuto rappresentare il clou delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte dell’urbinate, rivive però sul web. Le Scuderie del Quirinale hanno infatti riaperto virtualmente le porte della mostra con video-racconti, approfondimenti e incursioni nel backstage che permettono di ammirare alcune tra le più belle opere esposte e presenteranno dettagli e curiosità sull’arte del pittore rinascimentale e sulla più grande rassegna mai tentata finora.

Per iniziare a scoprire questa mostra possiamo iniziare dal video del Presidente Ales S.p.A Mario De Simoni e Matteo Lafranconi, Direttore delle Scuderie del Quirinale e curatore di Raffaello 1520-1483, i quali ci parlano della mostra e della sua “messa al buio” in questo periodo di chiusura. Proseguiamo il tour virtuale nelle Scuderie del Quirinale, con Una passeggiata in mostra, dove si possono scorgere, sala dopo sala, un susseguirsi di volti, sguardi e gesti di straordinaria bellezza. I più curiosi potranno poi fare una piccola fuga guardando il backstage della mostra Raffaello 1520-1483. 

Dopo questa passeggiata, conviene fermarsi e partecipare (virtualmente) agli incontri ospitati a palazzo Altemps prima dell’apertura al pubblico dell’esposizione. La Prof.ssa Silvia Ginzburg fa luce sulla formazione del giovane pittore e sui suoi primi anni di attività, nonché sul ruolo che i maggiori artisti del momento, tra cui Perugino e Pinturicchio, ebbero nella sua crescita personale. Lo storico dell’arte Antonio Natali racconta il periodo fiorentino del pittore, affrontando uno dei momenti più salienti della storia dell’arte del Rinascimento: l’incontro artistico tra i giganti dell’arte italiana nella Firenze del primo Cinquecento, città nel pieno del suo fermento artistico e culturale, fecondo di conseguenze per l’arte di Raffaello e di ripercussioni sulla storia dell’arte tutta. Infine, il Prof. Alessandro Zuccari, approfondisce l’attività del pittore nella Roma dei Papi.

Tanti i contributi offerti anche dai curatori della mostra e da importanti studiosi che, attraverso pillole video, approfondiscono le opere e le grandi tematiche relative all’arte di Raffaello. La serie è introdotta dalla curatrice Marzia Faietti, che risponde a una semplice domanda: quali sono le ragioni per amare Raffaello?. Si prosegue con Matteo Lanfranconi, curatore e Direttore di Scuderie del Quirinale, che tratta della morte di Raffaello e del suo impatto nel mondo dell’arte rinascimentale. A seguire, il commento dei co-curatori: Francesco Paolo Di Teodoro ci parla della Lettera a Leone X scritta da Raffaello e Baldassarre Castiglione e dell’importanza che questo documento riveste nella storia dell’arte; Vincenzo Farinella ci racconta dello stretto rapporto tra Raffaello e l’antichità. Infine, lo studioso Achim Gnann, membro del comitato scientifico della mostra Raffaello 1520-1483, presenta una riflessione sul rapporto tra Raffaello e i suoi allievi, e in particolare con Giulio Romano.

 

Sky Arte

Sky Arte, media Partner della mostra Raffaello 1520-1483, ha messo a disposizione tre contributi video tratti dal film Raffaello – Il principe delle arti, una produzione Sky e Magnitudo Film in collaborazione con i Musei Vaticani e distribuita da Nexo Digital. Il film è stata la prima trasposizione cinematografica a raccontare l’artista urbinate e ha portato sul grande schermo la breve ma folgorante parabola di vita di uno dei maestri del Rinascimento italiano. Il racconto appassionato del Professor Antonio Paolucci, porta lo spettatore ai Musei Vaticani nelle Stanze di Raffaello, dove l’artista, chiamato da Papa Giulio II prima e da Papa Leone X dopo, lavora ininterrottamente per quasi dieci anni e realizza un’opera di tale potenza e spettacolarità da consegnarlo per sempre alla storia dell’arte come uno degli artisti più celebri al mondo. È nel Palazzo Apostolico, luogo privato e non accessibile al pubblico, che Raffaello realizza le decorazioni delle Logge: una fusione magistrale tra l’Antico, la Natura e la Storia Sacra. Nell’Appartamento privato del Cardinal Bibbiena l’artista decora la Stufetta, una piccola sala da bagno che ricorda un ambiente termale pompeiano, e la Loggetta, dove gli elementi decorativi si ispirano a quelli riscoperti solo alla fine del Quattrocento nelle “grotte” neroniane della Domus Aurea. A Roma Raffaello lavora anche a Villa Farnesina, chiamato dal banchiere senese Agostino Chigi per realizzare le decorazioni in omaggio all’amata Francesca Ordeaschi. Raffaello affresca il Trionfo di Galatea dove la splendida ninfa scivola sulle onde e la Loggia di Psiche, spazio destinato ai banchetti e alle feste della villa, dove raffigura scene tratte dalla Metamorfosi di Apuleio e dal mito dell’amore della mortale Psiche per il dio Cupido.

 

Gallerie degli Uffizi

Le Gallerie degli Uffizi di Firenze rendono omaggio a Raffaello con un suggestivo tour virtuale che, per tre giorni consecutivi, avvicinerà gli utenti ai capolavori dell’Urbinate custoditi dalla sede museale fiorentina. Iniziato oggi, lunedì 6 aprile, il tour sbarcherà sulla pagina Facebook delle Gallerie degli Uffizi che ospiterà quotidianamente un video dedicato alle opere conservate nella Galleria delle Statue e delle Pitture e nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti. Il primo a prendere la parola è Cristian Spadoni, del Dipartimento di strategie digitali, il quale, nella cornice della Galleria d’arte moderna a Palazzo Pitti, trae spunto dal dipinto La morte di Raffaello, realizzato da Rodolfo Morgari nel 1880, per descrivere l’influenza esercitata dal pittore sulla storia dell’arte e l’eredità consegnata alle generazioni successive. Domani, martedì 7 aprile, sempre a Palazzo Pitti, me nella Galleria Palatina, il direttore delle Gallerie, Eike Schmidt, illustrerà i dettagli della Madonna della Seggiola, considerata una delle opere cardine del Rinascimento. L’8 aprile, infine, Anna Bisceglia, curatrice della pittura del Cinquecento, guiderà il pubblico nella sala degli Uffizi dedicata a Raffaello e a Michelangelo, concentrandosi in particolare sulla Madonna del Cardellino. Il tour sarà completato da approfondimenti giornalieri pubblicati dagli Uffizi sui canali Instagram e Twitter.

 

RAI Cultura

Se vi è rimasta ancora qualche curiosità su Raffaello potrete soddisfarla sul ricchissimo WebDoc che RAI Cultura ha dedicato al Divin Pittore. Il WebDoc, è un innovativo documentario web che presenta in modo organico i tanti documenti multimediali che RAI ha prodotto nel corso degli anni. Tra i 50 video-documenti che compongono il WebDoc si possono trovare contributi del Comune di Urbino, dell’Accademia Raffaello, della Galleria Nazionale delle Marche e di numerosi enti e musei italiani e internazionali, insieme a servizi di telegiornali, come quelli dedicati al celebre furto del 1975, trasmissioni di successo come Passepartout con Philippe Daverio e le Meraviglie di Alberto Angela. Un’occasione imperdibile, in questi giorni di primavera bloccata, per approfondire la conoscenza delle opere e dei luoghi di Raffaello, in attesa di tornare ad ammirarli e a viverli.

Le celebrazioni proseguiranno durante l’intera giornata sui social e sul canale YouTube del MiBACT; sulle reti RAI, con documentari, film e collegamenti radiofonici con storici dell’arte e studiosi; e su Instagram con #RaffaelloInMostra: video-passeggiate all’interno delle sale, arricchite da dettagli e curiosità sulle opere, e incursioni nel backstage, con il racconto dell’allestimento della rassegna che vanta capolavori provenienti dalle collezioni dei più importanti musei al mondo, per un totale di 204 opere, 120 dello stesso Raffaello tra dipinti e disegni.

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