Renato Maranta (1920-1954): Genio musicale e letterario incompreso

Renato Maranta all’età di 20 anni.

Renato Maranta nasce a Poschiavo il 14 luglio 1920 e muore a Coira il 18 ottobre 1954. È il nono di 14 tra fratelli e sorelle (tra cui vari accademici e religiosi) di primo e secondo letto di Riccardo Maranta. Il padre, oltre ad esercitare la professione di sarto, è per quasi mezzo secolo organista e anima del canto corale della collegiata di S. Vittore, per cui Renato può essere considerato figlio d’arte.

L’appassionato musicista comincia a far parlare di sé già alla fine degli anni Trenta cioè a 18 anni e scompare all’inizio degli anni Cinquanta. È il periodo travagliato a cavallo della Seconda guerra mondiale, ma per il Grigioni italiano è anche una delle stagioni più feconde dal punto di vista culturale, con Arnoldo M. Zendralli protagonista nel campo della storia e della pubblicistica, con Don Felice Menghini che primeggia nel campo della letteratura e della poesia, con i Giacometti già affermati nell’arte a livello internazionale. E grazie a Renato Maranta, a Remigio Nussio e a pochi altri, quegli anni rappresentano senz’altro anche il periodo più animato e vivace della musica nostrana.

 

 

La marca editoriale delle Edizioni Corali Svizzere.

Renato impara prestissimo a suonare l’organo, l’armonium e il pianoforte e sale agli onori della cronaca accompagnando Messe e concerti in occasione di primizie sacerdotali, nozze e sagre a Poschiavo e in vari altri paesi della valle. Nel contempo compone musica sacra e profana e provvede che le sue composizioni vengano eseguite dalle corali e dai cori locali, riempiendo le sale e le chiese. Si tratta di canti liturgici e Messe polifoniche, nonché di canzoni popolari che si distinguono sia dalle «incomposte risonanze di taverna, sia dal Kunstlied tedesco», come dice lui. Si tratta di cento canti intitolati Canzoniere. Scrive le parole delle proprie canzoni, numerosi articoli per la pagina culturale del Grigione Italiano e pubblica liriche e saggi sull’Almanacco e sui Quaderni grigionitaliani. Viene incaricato a tenere corsi di canto dalla Pgi e dalla Conferenza magistrale del distretto Bernina. A Zurigo, pur incontrando molti ostacoli, fonda una casa editrice propria a cui dà il nome di Edizioni Corali Svizzere (E.C.S). Varie sue composizioni musicali vengono trasmesse dalla Radio Monteceneri e dalla Radio Beromünster.

 

 

La prima pagina della Messa in nomine Jesu in onore di san Bernardino da Siena con la dedica di proprio pugno a Duri Sialm (1891- 1961), compositore della Surselva.

Purtroppo dietro questi successi si nasconde un profondo dramma esistenziale, dovuto anzitutto alle circostanze della guerra, alla sua precaria situazione economica e al troppo lavoro a cui si sottopone quale soldato, studente al Conservatorio, organista, pedagogista musicale, catechista, compositore, pubblicista ed editore. A questo dispendio di energie si sommano continue delusioni per l’incomprensione e il mancato sostegno da parte di enti e persone dai quali si aspetta aiuto. È così che Renato cade in un esaurimento che lo porta a reiterati internamenti in cliniche psichiatriche. In una di queste «affida al fuoco» gran parte del Canzoniere e altre sue opere che ha sottomano. Cercherà ogni volta di riprendersi, ma muore inaspettatamente nella clinica Waldhaus a Coira.

Quando non era ancora completo il suo Canzoniere, si annunciava che all’età di 23 anni Maranta aveva già composto almeno 99 opere. Ovviamente ci si domanda quante e quali composizioni si siano salvate dopo che tante le aveva «affidate al fuoco» al momento che di anni ne aveva 26. In occasione dei cento anni dalla sua nascita è giunto il momento di fare un appello per reperire e inventariare tutte le composizioni che non sono andate distrutte, per sollecitare uno studio critico delle medesime, indire un convegno di studio, nonché di riproporre la sua musica attraverso una rassegna di solisti e cori.

 

 

La collegiata di San Vittore, il vecchio convento, la canonica, l’oratorio di Sant’Anna (con il pronao) e a destra la casa natale di Renato Maranta, oggi Centro parrocchiale.

Due sono gli appuntamenti nell’arco dell’anno che commemorano la figura e il percorso artistico di Renato Maranta. Il primo evento avrà luogo a Brusio nell’ambito dei festeggiamenti dei vent’anni del restauro di Casa Besta il 16 aprile p.v. alle ore 20.00. Sarà ricordato in questa occasione insieme al suo amico Remigio Nussio con esibizione di canti del Canzoniere (Manuela Tuena accompagnata al pianoforte dal maestro Giovanni Sanvito) e recite di testi in lingua e in dialetto (Begoña Feijoo Fariña e Chiara Balsarini). Il 10 ottobre a partire dalle ore 10.00 nel Centro parrocchiale e in San Vittore a Poschiavo si terrà un convegno di studio sulla sua opera musicale e letteraria e nel pomeriggio diversi cori locali presenteranno alcune sue composizioni.

Massimo Lardi

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