Sacro Monte di Varese, tra archeologia e restauro
Mercoledì 15 gennaio, al Sacro Monte di Varese, sono stati presentati i primi risultati degli scavi archeologici di tre sepolture nella Cripta del Santuario e dei lavori di restauro al modello originale in gesso della Porta del Duomo di Milano, realizzata dallo scultore Ludovico Pogliaghi (1857-1950), che aveva scelto di vivere nella suggestiva “location” varesina.
Quelli della cripta sono spazi che sono rimasti chiusi molti anni e sono stati riaperti solo nel 2013/2015, periodo in cui dagli scavi è emersa un’antica chiesa; a novembre 2019 sotto l’antica chiesa sono state poi trovate tre sepolture. L’antica chiesa presenta affreschi del 1300 che rappresentano santi e scene della vita di Gesù. Particolarmente importanti sono gli affreschi con Santa Caterina che compare due volte, personaggio fortemente presente nell’arte lombarda del XIV secolo, e Sant’Ambrogio, per la forte devozione nei suoi confronti in tutti i territori intorno a Milano. L’affresco di Santa Caterina reca poi anche dei graffiti incisi in Latino: tracce devozionali dei pellegrini.
Gli scavi – come ha raccontato il Dott. Roberto Mella Pariani dell’Archeo Studi di Bergamo – sono iniziati nel 2014 grazie alla scoperta del graffito di una Croce non conosciuta: l’anomalia nella curva del muro dove si trovava la Croce ha fatto pensare all’attaccatura di un abside; furono fatti degli scavi e fu effettivamente trovato lo spigolo dell’abside. Si tratta – ha raccontato – di uno di quei risvolti piuttosto rari, ma fortuiti nell’archeologia.
Sotto questa chiesa sono stati poi trovati tre loculi. In una di queste sepolture è presente una Croce tipica dell’epoca alto-medievale che potrebbe aiutare per stabilire la datazione delle sepolture così come anche lo studio delle ossa ritrovate. Dalle indagini condotte risulta che uno degli scheletri presenta una frattura al collo del femore che si è saldata in modo anomalo e questo è un particolare da cui potrebbero essere ricavati ulteriori dati. Per stabilire la datazione effettiva delle tombe sarà necessario un lavoro multi-disciplinare: la tipologia della Croce e la datazione delle ossa sono elementi che sicuramente saranno di grande aiuto per stabilire la datazione più probabile. L’antica chiesa ritrovata si trova sotto l’attuale Santuario: era piccola e “rupestre” adiacente alla parte scoscesa del Sacro Monte.
I lavori archeologici sono stati finanziati dalla Regione Lombardia e sono sotto la direzione della Soprintendenza; nel progetto sono anche previsti degli incontri con il pubblico che permetteranno la visita dei cantieri di scavo: la prima domenica 2 febbraio alle 14.30 con il Dott. Pariani su prenotazione fino a esaurimento posti. Seguirà poi il 9 febbraio alle ore 14.30 una visita a pagamento della Cripta in occasione della festa di Sant’Apollonia e infine il 14 febbraio programma “speciale” per coppie di perlustrazione del borgo con le sue bellezze artistiche e paesaggistiche, alla Cripta e una cena ricercata coi prodotti tipici del territorio in occasione di San Valentino; anche questo evento a pagamento su prenotazione fino a esaurimento posti.
Dopo la puntuale spiegazione relativa agli scavi nella cripta, Michele Barbaduomo come “portavoce” dei restauratori del Laboratorio San Gregorio ha raccontato i primi dettagli del restauro al modello in gesso della porta del Duomo di Milano realizzata dall’artista Ludovico Pogliaghi. Il restauro si è reso necessario per conservare e stabilizzare molte parti che si erano staccate. All’inizio c’è stata una fase diagnostica che ha rilevato che il materiale è puro gesso coeso, ma poroso, motivo per il quale si è scelto di evitare consolidamenti acquosi; si è quindi preferita una base solvente. Nel sott’arco, nella parte superiore i restauratori hanno ritrovato una data: 1945 incisa in una malta fresca. Pogliaghi in quell’epoca aveva già ottantotto anni e sono evidenti delle differenze tra la parte superiore del modello e la parte inferiore. La parte di sopra sembra molto più compiuta con una patina giallina e cromatismi. È anche evidente che è stata aumentata l’ombreggiatura e sono state stese delle cere.
Il modello in gesso conservato alla Casa Museo Pagliaghi era quasi certamente un bozzetto che però conserva le misure originali della porta del Duomo: 10 metri per 6. I lavori di restauro comprenderanno anche delle ricerche per scoprire se sono stati già fatti in precedenza piccoli restauri. Attualmente il Laboratorio San Gregorio si sta occupando della fase di pulitura e stanno intervenendo con piccole operazioni di stuccatura che sono le uniche integrazioni pittoriche che verranno effettuate. Il restauro infatti prevede di mantenere più possibile l’opera come Pogliaghi l’aveva realizzata perché è fondamentale capire come lavorava. Molte parti dell’opera sono attaccate con il filo di ferro, ma nella parte superiore si trova del filo elettrico; interessante nei lavori sarebbe ricostruirne i motivi. È stato evidenziato come sicuramente Pogliaghi avesse pensato alla sua casa a Sacro Monte per collocare il modello in gesso; a certe ore del giorno infatti i raggi della luce creano sulla porta dei chiaro-scuri. Quest’aspetto è ad esempio meno evidente nell’originale in bronzo sebbene quella versione sia meglio definita. Le prime fasi del restauro hanno inoltre permesso di capire che Pogliaghi ha lavorato modellando; si trovano infatti schizzi di goccialature di gesso nella parte alta che non sono stati tolti. Il procedere dei lavori sarà seguito dalla Soprintendenza che tra una ventina di giorni dovrebbe valutarne lo stato.
Domenica 26 gennaio alle 14.30 ci sarà poi un appuntamento aperto al pubblico alla Casa Museo Pogliaghi in cui sarà possibile effettuare una visita guidata ai restauri del modello della Porta del Duomo di Milano con il Laboratorio San Gregorio. L’evento è su prenotazione fino a esaurimento posti e l’ingresso è libero.
Per info e prenotazioni degli eventi aperti al pubblico: info@sacromontedivarese.it – www.sacromontedivarese.it | info@casamuseopogliaghi.it – www.casamuseopogliaghi.it | tel. +39 366 477 48 73; +39 328 837 72 06.
Francesca Rossetti